venerdì 1 aprile 2016

Le anime bianche - Frances Hodgson Burnett

TITOLO: Le anime bianche
AUTORE: Frances Hodgson Burnett
TRADOTTO DA: Annarita TranficiEDITORE: Panesi Edizioni
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 78
PREZZO (ebook): 1,99 euro
GENERE: narrativa
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RECENSIONE DI: Alexis
VOTO: ★★


Yosobel vive insieme ai tutori in un castello nella brughiera scozzese: la bambina possiede un dono ereditato dalla madre, ovvero quello di "vedere oltre le cose" e di entrare, quindi, in contatto con le anime di chi non c'è più, le cosiddette white people - le anime bianche, eteree.

Chi sono queste anime bianche? Esse rappresentano quelle presenze che non hanno mai abbandonato del tutto la propria vita terrena e che cercano di donare conforto ai propri cari; Yosobel accoglie la morte come una fase importante del ciclo della vita, quindi la abbraccia e ne parla con estrema serenità. La bambina, infatti, non è mai sconvolta dalla presenza di queste anime, le ascolta e crea un legame con ognuna di loro, diventando ogni volta sempre più ricca. 


"Il tuo spirito è capace di vedere le cose in maniera più chiara rispetto a noi."

L'autrice rivela come solo i puri di cuore e gli innocenti possono entrare a contatto con le anime bianche, le quali si manifestano solo a persone con queste determinate caratteristiche: Yosobel è proprio così, timida, silenziosa, felice, spensierata e mai triste; nella sua vita non c'è spazio per le emozioni negative.





Durante la storia Yosobel incontra molte anime bianche: mi è piaciuto molto come è stato descritto il primo incontro con un'anima bianca, Wee

"E dato che talvolta avevo visto in altre persone lo stesso tipo di candore, pensai che si trattasse di una speciale purezza di carnagione: riservata solo ad alcuni, non a tutti. Io non ero così chiara, così come non lo era nessun'altra persona che conoscevo."

La caratteristica che infatti dà il nome a queste anime è proprio il pallore della loro carnagione e, altro elemento peculiare, è il non-dialogo che Yosobel instaura sempre con loro: la bambina non parla mai direttamente con loro, e nemmeno le anime bianche le rivolgono la parola; il loro è un dialogo silenzioso, che va oltre ogni parola.

Cosa ci aspetta dopo la morte? L'autrice Frances Hodgson Burnett si interessa al tema dopo la morte del figlio Lionel, morto di tubercolosi nel 1890 all'età di 15 anni. Dopo la sua scomparsa la donna si avvicina ad uno spiritualismo per tentare di trovare conforto dopo quello che le era successo; durante la prima guerra mondiale la Burnett scrisse "Le anime bianche", ovvero quello che secondo lei accade dopo la morte.
La vita dell'autrice perde di significato dopo la morte del figlio e dopo vent'anni dalla stessa sembra pronta ad accoglierla in maniera tranquilla e cerca quindi di consolarsi della scomparsa improvvisa di Lionel scrivendo un libro per lui e per se stessa, immaginando di averlo sempre accanto.
Nella storia compaiono tra l'altro due coppie madre-figlio: la prima è quella di una madre che ha appena perso il proprio bambino il quale è un'anima bianca e si aggrappa disperatamente alla sua veste; la seconda è quella formata da Hector MacNairn, scrittore preferito di Yosobel, e la madre dell'uomo. Hector è un uomo colto e gentile che vive con la madre e questo personaggio sembra proprio incarnare quel figlio che l'autrice non ha mai visto crescere.

Devo ammettere che il libro non mi ha particolarmente emozionata, lo stile gotico sicuramente non è il mio genere preferito, ma tutto sommato è stata una lettura piacevole e abbastanza scorrevole.
Ho apprezzato molto il fatto che la storia sia stata ambientata in Scozia e che questa terra sia sempre collegata ad elementi "magici" e surreali, come se non appartenesse a questa terra; dopo aver visto anche la prima stagione di Outlander non vedo l'ora di riuscire a immergermi anch'io in questa famigerata brughiera scozzese.. Non si sa mai che ci sia un certo Jamie Fraser che abbia bisogno di me! :D

Alexis


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