AUTORE: Frances Hodgson Burnett
TRADOTTO DA: Annarita TranficiEDITORE: Panesi Edizioni
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 78
PREZZO (ebook): 1,99 euro
GENERE: narrativa
---------------------------------------------
RECENSIONE DI: Alexis
VOTO: ★★☆☆☆
Yosobel vive insieme ai tutori in un castello nella brughiera scozzese: la bambina possiede un dono ereditato dalla madre, ovvero quello di "vedere oltre le cose" e di entrare, quindi, in contatto con le anime di chi non c'è più, le cosiddette white people - le anime bianche, eteree.
Chi sono queste anime bianche? Esse rappresentano quelle presenze che non hanno mai abbandonato del tutto la propria vita terrena e che cercano di donare conforto ai propri cari; Yosobel accoglie la morte come una fase importante del ciclo della vita, quindi la abbraccia e ne parla con estrema serenità. La bambina, infatti, non è mai sconvolta dalla presenza di queste anime, le ascolta e crea un legame con ognuna di loro, diventando ogni volta sempre più ricca.
"Il tuo spirito è capace di vedere le cose in maniera più chiara rispetto a noi."
Durante la storia Yosobel incontra molte anime bianche: mi è piaciuto molto come è stato descritto il primo incontro con un'anima bianca, Wee:
"E dato che talvolta avevo visto in altre persone lo stesso tipo di candore, pensai che si trattasse di una speciale purezza di carnagione: riservata solo ad alcuni, non a tutti. Io non ero così chiara, così come non lo era nessun'altra persona che conoscevo."
La caratteristica che infatti dà il nome a queste anime è proprio il pallore della loro carnagione e, altro elemento peculiare, è il non-dialogo che Yosobel instaura sempre con loro: la bambina non parla mai direttamente con loro, e nemmeno le anime bianche le rivolgono la parola; il loro è un dialogo silenzioso, che va oltre ogni parola.
La vita dell'autrice perde di significato dopo la morte del figlio e dopo vent'anni dalla stessa sembra pronta ad accoglierla in maniera tranquilla e cerca quindi di consolarsi della scomparsa improvvisa di Lionel scrivendo un libro per lui e per se stessa, immaginando di averlo sempre accanto.
Nella storia compaiono tra l'altro due coppie madre-figlio: la prima è quella di una madre che ha appena perso il proprio bambino il quale è un'anima bianca e si aggrappa disperatamente alla sua veste; la seconda è quella formata da Hector MacNairn, scrittore preferito di Yosobel, e la madre dell'uomo. Hector è un uomo colto e gentile che vive con la madre e questo personaggio sembra proprio incarnare quel figlio che l'autrice non ha mai visto crescere.
Devo ammettere che il libro non mi ha particolarmente emozionata, lo stile gotico sicuramente non è il mio genere preferito, ma tutto sommato è stata una lettura piacevole e abbastanza scorrevole.
Ho apprezzato molto il fatto che la storia sia stata ambientata in Scozia e che questa terra sia sempre collegata ad elementi "magici" e surreali, come se non appartenesse a questa terra; dopo aver visto anche la prima stagione di Outlander non vedo l'ora di riuscire a immergermi anch'io in questa famigerata brughiera scozzese.. Non si sa mai che ci sia un certo Jamie Fraser che abbia bisogno di me! :D
Alexis
molto interessante, lo acquisterò
RispondiElimina