Peter Lake è un ladro. Un ladro nella Manhattan dei
primi del Novecento in cui la guerra tra bande regala ogni mattina un mucchio
di cadaveri a Five Points sul fronte del porto e in luoghi insoliti come
campanili, collegi femminili e magazzini di spezie. Peter lavora in proprio, e
perciò non interessa più di tanto alle forze dell'ordine sguinzagliate contro
il grande crimine. Sta particolarmente a cuore, invece, ai Coda Corta, una
dozzina di sgherri guidati dal feroce Pearly Soames. Pearly ha occhi lucidi e
argentei simili a lame di rasoio e una cicatrice che gli solca il viso
dall'angolo della bocca all'orecchio. E un criminale e, come tutti i criminali,
vuole oro e argento, ma non per amore della ricchezza alla maniera di volgari
rubagalline. Li vuole perché brillano e sono puri. Affascinato dai colori,
legge i giornali e i cataloghi delle aste, e capeggia i Coda Corta giusto per
trafugare opere d'arte "degne di lui", importate dall'Europa a bordo
di lussuosi panfili. Il campo di manovra è troppo ristretto e la posta in gioco
troppo alta perché Pearly Soames possa tollerare la presenza di Peter Lake a
Manhattan. Avvezzi come sono all'omicidio e alla corruzione, i suoi Coda Corta
l'avrebbero eliminato da un pezzo, se il ladro non avesse un prezioso alleato:
un cavallo che sembra una statua eroica, un enorme monumento bronzeo, capace di
balzi strabilianti, voli di sei metri di lunghezza e due e mezzo di altezza.
Chi l’aveva condannata a morte temeva ciò che sapeva, ma non aveva
mai avuto paura di lei. Forse era ora che le cose cambiassero
Alex, o meglio Juliana, lavorava
per il governo degli Stati Uniti. Ora, però, quello stesso governo le dà la
caccia per ucciderla motivo per cui è costretta a spostarsi in continuazione e
a cambiare sempre nome. Dopo qualche anno in fuga il suo ex capo le offre la
possibilità di vivere finalmente una vita tranquilla in cambio di un ultimo
lavoro perché lei è la migliore nel suo campo: è una torturatrice. Tuttavia,
quello che sembrava un lavoro semplice si trasforma in una trappola e lei farà
tutto ciò che può per vendicarsi.
Paese di produzione Francia, Stati Uniti d'America, Danimarca Anno 2016 Durata 118 min Genere orrore, thriller Regia Nicolas Winding Refn Soggetto Nicolas Winding Refn
Interpreti e personaggi Elle Fanning: Jesse Jena Malone: Ruby Bella Heathcote: Gigi Abbey Lee: Sarah Karl Glusman: Dean Desmond Harrington: Jack McCarther Christina Hendricks: Roberta Hoffman Keanu Reeves: Hank Charles Baker: Mikey Alessandro Nivola: Robert Sarno Jamie Clayton: direttrice casting
Trama
Quando l'aspirante modella Jesse si trasferisce a Los Angeles, la sua giovinezza e vitalità vengono fagocitate da un gruppo di donne ossessionate dalla bellezza e disposte ad usare ogni mezzo per prenderle ciò che ha.
Trailer
Opinione
OSCENO!
Mi spiace ma è un film assolutamente noioso, banale e che non ha nulla di horror.
Non so cosa avessero in mente, ma non trasmette nulla a chi lo guarda.
La trama mi incuriosiva: un horror nel mondo della moda sembrava qualcosa di interessante e nuovo, con il pizzico di curiosità rappresentato da una nuova ragazza che entra in questo ambiente che (si sa) non perdona.
Invece due ore di rotture di balle
Trama inesistente.
Una fotografia pressante e seccante (che forse voleva essere un punto forte, ma si rivela l'ennesimo motivo per sbattere la testa al muro).
Personaggi piatti, banali, stereotipati.
Insomma: non si salva NULLA. Non guardatelo!
Vi racconto la storia
La protagonista è una ragazzina di sedici anni, rimasta orfana, che decide di diventare una modella per poter guadagnare dei soldi a Los Angeles.
E già qui uno si fa due domande: ha già lavorato? E' sveglia, per cavarsela in questa metropoli?
NO!
E' una patata! (e sono buona)
Ovviamente lei è bella-bellissima, una cosa che paralizza chiunque la trovi davanti e li fa innamorare di lei all'istante, portandola dal nulla all'attenzione di fotografi che non esitano a volerla.
Totalmente ingenua e vergine (in ogni senso), che fa venire quasi il nervoso a vederla muoversi in questo mondo come se galleggiasse sopra a tutto il resto, come se la "sporcizia" non la toccasse.
Realismo pari a zero.
E (di nuovo) ovviamente si troverà in mezzo a delle modelle con la data di scadenza quasi arrivata, che sentendo il ticchettio avvicinarsi e non potendo impedire l'età di avanzare (nonostante sempre maggiori ritocchi estetici) diventano super gelose di questa ragazzina, che non si è ancora accorta di quando possano essere serpi quelli di quel mondo e non mette in dubbio niente di queste donne.
Già dalla prima scena si capisce che Ruby, una truccatrice, diventa amica di Jesse solo per potersela fare (è lampante!). Mentre Gigi e Sarah (le due "amiche al silicone") ogni tanto compaiono attorno a lei e non possono fare a meno di sfotterla, facendo le superstar grandi e vissute, quando ormai nessuno se le caga più.
In un mondo di corpi copia-incolla, tutti che cercano la perfezione in ogni modo, la lotta è spietata.
Ma Jesse è oltre tutto questo, per lei non esiste, lei è "la perfezione" e quindi non si pone il minimo problema riguardo a nulla.
Sarà solo verso la metà del film che, come per uno schiocco di dita, la nostra Jesse si sveglia e passa da timida campagnola, a modella che se la tira, con tanto di "loro vogliono essere me".
Ma è una fase, perché torna lobotomizzata la scena dopo.
Non poteva mancare il lato brutale maschile, rappresentato dal proprietario del motel dove vive Jess (un Keanu Reeves molto triste e piatto, in questa veste da padrone di casa che si sbatte le ragazzine). A contrapporsi a lui un bravo ragazzo, che non batte ciglio quando alla prima uscita lei si tira indietro perché non se la sente di baciarlo (timida ed impacciatissima, ricordate?), anzi, le continua a stare intorno, premuroso e gentile, pagandole i debiti ed aiutandola...fino a quando lei si rende conto di essere irresistibile e lo scarica in modo orribile.
Per chiudere il tutto?
Jesse scappa a casa di Ruby per poter rilassarsi (capendo che del padrone di casa "forse" non può fidarsi), ma lei ci prova arrivando quasi allo stupro e rimanendo scioccata quando lei la rifiuta.
Lo vede come un qualcosa di inaccettabile e inizia a perdere il cervello (del tipo "nessuno può dirmi di no").
C'è anche una scena (fatta malissimo!) dove Ruby, che fa la truccatrice anche in un obitorio, si immagina la donna stesa sul tavolo come Jesse e se la scopa.
Cambia scena e Jesse viene attaccata da una delle due "amiche al silicone" che la rincorre con un coltello per ammazzarla, ma finisce nel nulla. (Scena inutile)
Per finire con le tre donne che la portano sul bordo di una piscina vuota e la spingono giù, uccidendola (prevedibilissimo, dal primo istante in cui si vede la piscina).
Poi le siliconate scopano in doccia mentre si levano il sangue di dosso mentre Ruby fa il bagno nel sangue di Jesse. (Il senso di tutto ciò? Non ne ho idea)
Stacco e si riparte con un servizio fotografico, dove una delle due modelle (una delle siliconate) impazzisce, scappa piangendo e volendo "tirar fuori Jesse", così vomita un occhio intero e poi si pianta delle forbici nello stomaco, il tutto sotto lo sguardo di un'altra modella che resta impassibile...anzi! Prende l'occhio e se lo mangia, prima di tornare sul set.
Paura? Disgusto?
Per niente!
Solo schifo per aver perso tempo con questo obbrobrio.
TITOLO: Una serie di sfortunati eventi - La fine AUTORE: Lemony Snicket
EDITORE: Salani
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2008
PAGINE:270
PREZZO (di copertina): 10,00 euro
GENERE: narrativa
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RECENSIONE DI: Alexis
VOTO: ★★★★☆
Ed eccoci qui a parlare dell'ultimo capitolo della saga più sfortunata del mondo! Dove eravamo rimasti? Ah sì, gli orfani Baudelaire erano scappati col Conte Olaf.. prima che vi vada il coridiale di cocco di traverso vi devo avvisare che sì, è tutto vero: Violet, Klaus e Sunny sembrano essersi "alleati" col loro nemico numero uno e stanno fuggendo a bordo della Carmelita. Dove li porterà la corrente? Su Olaflandia! In realtà sbarcano su un'isola dove trovano una ragazzina di nome Venerdì ad accoglierli la quale, con grande sollievo dei fratelli, non trova simpatico il Conte Olaf e lo manda via in malo modo. I tre ragazzi, rimasti finalmente soli, possono conoscere gli altri abitanti dell'isola, tra i quali spicca Ismaele, il facilitatore dell'isola.
Agli orfani non sfugge che gli abitanti dell'isola sono soggiogati da Ismaele, ma sembrano essere abbastanza contenti della loro vita: ogni volta che c'è una tempesta, loro hanno il compito di cercare tra i relitti oggetti interessanti e portarli a Ismaele. Facile, no? "Dipende dai punti di vista", direbbe una persona di mia conoscenza.. Isma non fa altro che scartare ciò che gli isolani trovano tra i relitti e - orrore! - non fa tenere nessun libro sull'isola.. un comportamento un po' losco, non credete? Un giorno la tempesta porta due inaspettati visitatori: il Conte Olaf (credevate che fosse finita qui?) e Kit Snicket. Anzi, forse tre: vi ricordate della Vipera Incredibilmente Letale? Ecco, proprio lei diventerà una preziosa alleata per i tre fratelli: insieme scopriranno un segreto che Isma ha sempre tenuto nascosto dal primo momento in cui li ha visti..
Ce la farà il Conte Olaf ad attuare il suo terribile piano finale?