TITOLO: La schiuma dei giorni
AUTORE: Boris Vian
EDITORE: Marcos y Marcos
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1946 (1a ed.)
PAGINE: 268
PREZZO: 14,50 euro
GENERE: narrativa
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RECENSIONE DI: Giorgia
VOTO: ★★★★☆
La schiuma dei giorni.. be', lettura per nulla semplice.
Partiamo dalle basi, che si identificano sempre nella biografia dell'autore.
Boris Vian, classe 1920, di famiglia facoltosa e colta, mostra fin da bambino una grande passione per la musica e per l'arte in generale. Suona tanto, legge ancora di più e scrive.
Il suo stile è molto controverso, talmente tanto da non essere apprezzato. Viene snobbato dagli editori e dal pubblico. La sua morte potrebbe essere degna conclusione di uno dei suoi romanzi, avvenuta a trentanove anni in un cinema durante la prima di un film su un suo romanzo (“Sputerò sulle vostre tombe”) che lui ha odiato in ogni fase della sua realizzazione.
La schiuma dei giorni, romanzo del 1946, è stato definito così da Daniel Pennac:
“Questo non è un piccolo romanzo rosa o un libretto particolarmente ingenuo o divertente: Vian vi esprime la sua volontà di andare contro corrente attraverso l'opposizione tra gli affetti e la costrizione del sociale, innanzi tutto il lavoro. […] Vian indirizza la sua polemica anche contro i diktat culturali e le scuole letterarie, in particolare verso l'esistenzialismo, allora imperante: quando si ama una Chloe con una ninfea nel polmone, ogni imposizione estetico-morale diventa insopportabile. Ciò non significa che egli non fosse un uomo di cultura attento alla società del suo tempo, [...] ma nei suoi testi prevale sempre la resistenza contro la corruzione del sociale e dei suoi doveri, compresi quelli ufficiali della letteratura.”
Così il romanzo di Vian si può guardare sotto tre differenti aspetti: come una critica sociale, o come la storia della tragicità della vita, la quale si impone all'uomo sotto la forma di una sconfitta, o ancora come la descrizione di una storia d'amore.
Io penso di aver intravisto ognuno di questi aspetti. Sono tantissimi i messaggi tra le righe, più o meno palesi, che Vian lancia perché il lettore possa riflettere sulla natura di questo mondo inventato, surreale, che non è poi così distante dalla realtà. Vi sono critiche alle istituzioni religiose, al lavoro, alla medicina.
***ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE RIFERIMENTI ALLA TRAMA CHE POTREBBERO ESSERE CONSIDERATI RIVELATORI PER CHI NON HA LETTO IL ROMANZO!***