AUTORE: Manuel Vázquez Montalbán
EDITORE: Feltrinelli
ANNO DI PUBBLICAZIONE (prima edizione italiana): 1991
PAGINE: 181
PREZZO (di copertina): 8,00
GENERE: romanzo noir
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RECENSIONE DI: Vicky
VOTO: ★★★☆☆
"Era bello e biondo come la birra
sul petto aveva un cuore tatuato
nella sua voce amara c'era la tristezza
addolorata e stanca della fisarmonica"
Tatuaggio - Canzone di Rafael de Leòn
Un corpo senza volto che galleggia in mezzo al mare, come segno distintivo un tatuaggio che non può passare inosservato: "Sono nato per rivoluzionare l'inferno".
Questa è la scena con la quale veniamo introdotti in questo noir dai forti sapori iberici, con protagonisti uno sconosciuto senza volto e l'investigatore Pepe Carvalho incaricato di scoprirne l'identità.Questo incarico lo porterà fino in Olanda, ma Pepe non si lascia di certo intimorire da ciò: come un cane che non molla l'osso, Carvalho non mollerà la sua presa sul caso fino a che non riuscirà personalmente a fare luce sull'intero caso.
Non gli basta assolvere il compito per il quale è stato assunto, il cerchio si deve chiudere.
Perché non gli basta assaggiare, lui vuole un pasto completo.
La mia metafora culinaria non è un caso: uno degli elementi che rendono unico il personaggio uscito dalla penna di Montalbán è il suo essere AMANTE - in tutti i sensi, anche "fate l'amore con il sapore" - del cibo, del buon cibo.
Ho passato la maggior parte del tempo dedicato a questa lettura con l'acquolina in bocca, a desiderare di trovarmi nella villetta a Vallvidrera, dinanzi ad un camino acceso in luglio usando una copia del Don Chisciotte, mentre l'investigatore gourmet delizia le mie narici e il mio palato con precise prelibatezze.