mercoledì 27 aprile 2016

Race - Il colore della vittoria

FILM
TITOLO:  Race - Il colore della vittoria
TITOLO ORIGINALE: Race
REGIA: Stephen Hopkins
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
NAZIONALITA': Canada, Germania, Francia
ANNO: 2016
INTERPRETI E PERSONAGGI: Stephan James (Jesse Owens); Jason Sudeikis (Larry Snyder); Shanice Banton (Ruth Solomon-Owens); Jeremy Irons (Avery Brundage); William Hurt (Jeremiah Mahoney); Carice van Houten (Leni Riefenstahl); David Kross (Carl "Luz" Long); Marcus Bluhm (Wolfgang Furstner); Amanda Crew (Peggy); Jeremy Ferdman (Marty Glickman); Barnaby Metschurat (Joseph Goebbels); Glynn Turman (Harry Davis); Jonathan Aris (Arthur Lil); Shamier Anderson (Eulace Peacock); Tony Curran (Lawson Robertson); Nicholas Woodeson (Fred Rubien); Giacomo Gianniotti (Sam Stoller); Eli Goree (Dave Albritton); Anthony Sherwood (Rev. Ernest Hall); Jon McLaren (Trent); Tim McInnerny (Generale Charles); Adrian Zwicker (Adolf Hitler); John Maclaren (Annunciatore olimpiadi).
DURATA: 134 minuti
GENERE: Drammatico, Biografico, Sportivo
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RECENSIONE DI: Veronica “Fuzzy” 
VOTO: ★★½

TRAMA

Jesse è un giovane ragazzo di colore che deve partire per l'università lasciando a casa la sua fidanzata, che promette di sposare, e una figlia piccola.
La sua meta è l'Ohio University dove non avrà vita facile in quanto appartiene all'America della grande depressione e del razzismo. Grazie però al coach Larry Snyder inizia ad allenarsi in modo serio alla corsa e riesce anche a comprendere che tutto quello che conta non sono le idee e le parole che la gente gli riserva ma è arrivare in fondo alla meta e vincere!

Hai un talento naturale. Non mi fido di quelli così. Tu sai correre, lo ammetto. E, per la miseria, sai saltare! Ma io voglio sapere se sai vincere.

Jesse riesce a qualificarsi alle olimpiadi del 1936 a Berlino, i giochi del nazista Hitler, il quale avrebbe voluto con essi dimostrare la supremazia della razza ariana.
Proprio a causa del nazismo e di quello che comporta per gli ebrei e gli uomini di colore il Comitato Olimpico Americano deve decidere se partecipare o boicottare la partecipazione dei propri atleti alle Olimpiadi.
Dopo varie discussioni e accertamenti alla fine i voti fanno prevalere la decisione che l'America parteciperà, perché lo sport non deve avere a che fare con la politica, Jesse però è indeciso in quanto si sente una grande responsabilità addosso.
Alla fine decide di partecipare e quanto accadde entrerà a far parte della storia...

CONSIDERAZIONI

Scoprirete la vera storia dell'uomo che frantumò ogni record. Dell'uomo che frantumò ogni barriera. Ed ebbe il mondo ai suoi piedi.


Il film è una biografia dell'atleta Jesse Owens, che praticava la corsa e il salto in lungo, quindi il film parla ovviamente di sport.
Io non sono una gran sportiva quindi vi starete chiedendo come mai sono andata a vedere un film del genere, beh mi ha incuriosita per la storia, un ragazzo che grazie alle sue doti riesce ad entrare nella storia sconfiggendo a modo suo gli ideali nazisti.
Non conosco nel dettaglio la vera storia di Jesse, se non la sua impresa alle olimpiadi del 1936, ma credo che sia stata un po' romanzata e non sia identica alla vicenda originale ma il film è stato ben costruito.
Inizialmente l'ho trovato un po' lento, vero che per raccontare gli avvenimenti non si poteva fare poi molto se alla fine quello che succede è quanto descritto ma non mi ha preso da subito...andando avanti però, nonostante sapessi se Jesse partecipava o no alle Olimpiadi e che cosa sarebbe successo a Berlino, il film ha iniziato ad emozionarmi un po' di più.
Molto bella secondo me la figura del coach perché senza l'aiuto e il supporto di Larry e dei suoi ideali, che non rispecchiavano il razzismo contro le persone di colore, Jesse non credo sarebbe riuscito a compiere la sua impresa.




Interessante poi l'idea di farci riflettere sull'America che s'interrogava sulle idee naziste riguardo alle Olimpiadi criticando le loro scelte quando loro per primi non accettavano le persone di colore, riservandogli dei trattamenti terribili.
Infatti anche dopo la grande impresa di Jesse, negli Stati Uniti i suoi successi non vennero riconosciuti subito, il presidente non si degnò nemmeno di congratularsi con lui per paura delle opinioni pubbliche e in una manifestazione in un albergo dovette utilizzare l'ascensore di servizio e non quello principale che era riservato solo ai bianchi.
Una piccola curiosità sta nel titolo scelto per il film che racchiude in una parola i due argomenti principali della storia, in quanto Race significa sia "razza" che "corsa".

Non è un capolavoro, ma comunque una visione piacevole. Lo consiglio perché credo che sia giusto conoscere le gesta di questo campione e della forza sportiva che, nel suo piccolo, può cambiare la storia lasciando un segno.

In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.

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