martedì 26 aprile 2016

Shining - Stephen King

TITOLO: Shining
AUTORE: Stephen King
EDITOREBompiani
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1977 (ed. Bompiani del 2001)
PAGINE: 429
PREZZO: 9,90 euro
GENEREHorror
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RECENSIONE DIAgnes, Emily, Fuzzy, Giorgia, ViaggiatricePigra, Vicky
VOTO MEDIO★★½

Continuando con le recensioni dei libri che noi swappine leggiamo in gruppo per saziare la nostra fame di letture condivise, oggi vogliamo recensire un mostro della letteratura americana, un maestro dell'horror, un Re in tutti i sensi: Stephen King, con uno dei suoi romanzi più famosi, "Shining".
Ogni presentazione è inutile e riduttiva; sono pochissime quelle persone che non hanno, almeno una volta, guardato qualche scena del film. Chi non ricorda la faccia spiritata di Jack Nicholson, oppure la famosissima scena di Danny sul triciclo che pedala tra i corridoi dell'Overlook? Eppure dobbiamo rivelarvi un piccolo "segreto" (se così si può definire, vista la sua notorietà): il libro è quanto di più distante possa esistere dalla trasposizione cinematografica ed offre tantissime sorprese anche per chi non è amante del genere o per chi non ha apprezzato il film.
Quindi trovate qui di seguito le nostre recensioni perché possiate farvi un'idea più chiara e completa su cosa sia il romanzo "Shining" e come il Re abbia raccontato la storia di Jack Torrance!

TRAMA

L'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook ed è allora che le forze del male si scatenano. Dinanzi a Danny, che è dotato di potere extrasensoriale, lo shine, si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima.

RECENSIONI

La recensione di Agnes:
In genere accade più facilmente che si rimanga delusi guardando un film tratto da un libro e non viceversa. Questo perché il libro è quasi sempre l'opera originale, perché il film non potrà mai trasporre fedelmente le sensazioni descritte dallo scrittore, perché molti dettagli che ci sono piaciuti vengono immancabilmente tagliati, insomma... il libro è sempre il libro. E io sono la prima sostenitrice di questa tesi.
Allora perché, tuttavia, Shining non mi ha lasciata totalmente soddisfatta malgrado il film di Kubrick non sia manco piaciuto allo stesso Stephen King? La risposta è che, per quanto il libro sia un universo completamente diverso dal film, mi è mancata la componente di ansia e paura.
Mi spiace ma da zio Stephen e da un libro come Shining, è il minimo che mi possa aspettare e purtroppo sono perfettamente consapevole che la "colpa" di ciò sia solo dovuta alla visione antecedente del film (che peraltro io adoro e non ha perso punti).
Tolto questo aspetto, Stephen King rimane un maestro nel descrivere personaggi così ben caratterizzati e controversi e farli interagire in un ambiente ostile tirando fuori tutti i loro complessi psicologici e facendogli vivere dei disagi allucinanti. Io ammiro il Re soprattutto per questo per cui Shining si merita in ogni caso le tre stelle piene!

La recensione di Emily:
Prendete un albergo intriso di fatti drammatici e sinistri e macchiati di sangue e perversione, prendete un uomo ex schiavo dell'alcool e sull'orlo del fallimento professionale, prendete pure una moglie remissiva e un bambino dotato di un particolare potere sensoriale, e otterrete "Shining". L'Overlook ha una storia talmente importante da averlo plasmato e reso un'entità dotata di una volontà propria, capace di sconvolgere le menti dei suoi ospiti e di spingerli fino ad esasperare i loro impulsi più nascosti, quelli che teniamo celati in un angolo remoto della nostra mente. Lasciatevi stregare da questo posto isolato dal mondo, così come stanno facendo i Torrance, e alla fine dite, riuscireste a non cedere alla volontà dell'Overlook?

La recensione di Fuzzy:
Come forse sapete adoro alla follia lo zio Steve, trovo il suo stile di scrittura unico, e questo libro penso rientri tra le sue opere migliori. Una storia che potrebbe essere reale, la moglie debole con un figlio incapace di difendersi e il marito che impazzisce, unita al soprannaturale che rende il tutto più agghiacciante.
Fin dall'inizio King ci fa entrare nel tormentato mondo della famiglia Torrance, tra alcolismo, visioni strane, incertezza e preoccupazione...una combinazione già esplosiva che viene resa migliore grazie ai dettagli con cui descrive le situazioni e la psicologia dei personaggi, riuscendo così a farti immedesimare nelle atmosfere cupe e misteriose della vicenda.
Dal mio punto di vista lo consiglio, una lettura coinvolgente che vi terrà incollati alle pagine, ma ricordatevi che niente è come sembra e la follia può nascondersi proprio dietro l'angolo...e se dovete fare una vacanza in solitario pensateci bene prima di prenotare all'Overlook Hotel!


La recensione di Giorgia:
Il mio rapporto con questo autore è conflittuale: nonostante non riesca a farmi piacere che pochissimi suoi romanzi, puntualmente mi ritrovo a leggerne di nuovi per le ragioni più disparate. Questa volta mi sono decisa perché si trattava di una lettura di gruppo e perché Shining ormai si può considerare quasi come un classico nel suo genere.
Il mio voto di tre stelline è alquanto generoso, visto che è stato una delusione un po' cocente. Partendo con alcune aspettative ben precise derivanti dalla visione del film, mi sono ritrovata tra le mani un romanzo completamente differente. In generale non considero ciò un difetto, ma solo se il romanzo è in grado di catturarmi in egual modo rispetto al film. In questo caso, ho trovato il libro molto lento, con una trama quasi inesistente che si fa coinvolgente solo nelle ultime cento pagine circa. Anche la componente psicologica non mi ha catturato granché perché il delirio scatenato dall'influenza dell'Overlook in certi tratti risulta essere TROPPO.
So che King ha odiato l'interpretazione data da Kubrick alla sua storia, ma personalmente trovo molto più accattivante e travolgente la versione del regista rispetto a quella dello scrittore.
Insomma... dalle tante aspettative che avevo ho ricavato solo un po' di noia e tanta delusione.

La recensione di ViaggiatricePigra:
Uno dei classici di King e del cinema... ma non confondeteli, sono molto diversi tra loro.
Nel libro viene presentata molto bene la famiglia, soprattutto si vedono i pensieri di Jack, il suo lato oscuro che cresce sotto l'influenza dell'Overlook. Vediamo il piccolo Danny che a cinque anni capisce ancora poco della vita, ma si ritrova a dover gestire un potere enorme e in un posto malvagio, fin dalle fondamenta.
Si vede molto bene l'albergo e i suoi demoni/fantasmi che lo ospitano. Si vede il male, lo si sente strisciare e mettere con le spalle al muro quella famiglia innocente... certo, hanno i loro scheletri nell'armadio, ma viene da chiedersi: cosa sarebbe successo se non fossero andati lì?
King riesce a farti sentire in empatia con i personaggi, ad odiare e a simpatizzare per ognuno, perché nessuno è perfetto. Se avete visto il film, dimenticatelo! Aprite il libro ed immergetevi in un'altra storia, più intensa e profonda, anche se ammetto, togliere a Jack la faccia di Nicholson è difficile.
½

La recensione di Vicky:
Partivo molto prevenuta nei confronti di questo libro, in parte per ignoranza in parte per i commenti negativi ricevuti. Quasi del tutto ignara delle avventure all'interno dell'Overlook, mi sono lasciata coinvolgere dalle vicende e stupire dal finale (che immaginavo più sanguinolento). La scrittura nervosa, data dall'alternarsi di narrazione, introspezione e dialoghi, mi ha distratta in alcuni passaggi.
L'espressione scritta del pensiero del personaggio che spezzava il flusso narrativo è una componente al tempo stesso positiva e negativa.
In generale mi sento di consigliarne la lettura: potendolo considerare una pietra miliare della vasta produzione di zio Steph, è un incontro che non si può evitare.
½ 

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