giovedì 31 marzo 2016

Gli occhi neri di Susan - Julia Heaberlin

TITOLO: Gli occhi neri di Susan
AUTORE: Julia Heaberlin
EDITORE: Newton Compton
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 384
PREZZO: 12 euro
GENERE: Thriller
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★★★

Tutti qui nel raggio di cinquecento miglia lo sanno. Sono la ragazza Cartwright che tanti anni fa è stata scaricata sull'Autostrada 10, in un appezzamento di terra vicino alla tenuta dei Jenkins, insieme a una studentessa universitaria strangolata e un mucchio di ossa umane.

A sedici anni Tessa viene ritrovata in una fossa comune in cui crescono delle particolari margherite gialle: le Susan dagli occhi neri.
Tessie è l’unica sopravvissuta tra tutte le altre ragazze (o meglio i loro resti) trovate insieme a lei e grazie alla sua testimonianza il presunto killer finisce in prigione. Ma, circa sedici anni dopo, Tessa è convinta di aver commesso un errore accusando un uomo innocente e, allora, si mette alla ricerca di prove che possano aiutarla a scoprire il vero colpevole.

Grazie al club dei lettori e alla Newton Compton ho avuta la possibilità di leggere in anteprima questo fantastico thriller.
In una serie di capitoli in cui si alternano il 1995, subito dopo il ritrovamento di Tessie, e l’oggi, il lettore vede, attraverso gli occhi di Tessa, gli eventi che la portarono a testimoniare, la sua convinzione di aver fatto condannare un uomo innocente e il suo tentativo di trovare il vero colpevole. Ad aiutarla un avvocato, William Hastings III,  e Joanna, un genio del DNA mitocondriale.

Non c’erano prove schiaccianti contro Terrel Darcy Goodwin sulla base del DNA; avevano trovato solo il suo gruppo sanguigno sul polso destro di una giacca sbrindellata, impantanata nel fango a un chilometro e mezzo dalla fossa. La macchia di sangue era talmente minuscola e deteriorata che non si riusciva a esaminare il DNA, un metodo ancora poco sperimentato nelle questioni di diritto penale. All'epoca quell'indizio mi era bastato, ma adesso non più.

L’aver fatto condannare l’uomo sbagliato è una vera e propria ossessione per Tessa (tormentata dalle ragazze ritrovate morte con lei e mai identificate, tranne una) e il fatto di non riuscire a ricordare nulla delle ore in cui scomparve di certo non aiuta.
Ma una domanda accompagna il lettore: Se non ricordava nulla perché ha testimoniato contro Terrell?
E qui, a mio parere, sta la maestria della scrittrice poiché il lettore scoprirà i motivi che l’hanno spinta a fare ciò ma, soprattutto, più dettagli sulla vicenda delle Susan (nome con cui vengono chiamate le ragazze ritrovate in quel campo) solo lentamente e posso dire che, finita la seconda parte del libro, non avevo ancora nessunissima idea di chi potesse essere il vero colpevole.
Chi sarà mai? Il nonno di Tessie che fu inizialmente accusato? Lydia, migliore amica di Tessie, che ha un debole per le storie macabre? Il padre di quest’ultima? Molte sono le ipotesi che possono venire in mente e ad ogni nuova pagina se ne aggiungono delle altre.
Inoltre, ho davvero apprezzato le ricerche svolte dall'autrice per costruire la storia. Infatti, si vede che c’è una certa preparazione e questa, secondo me, fa davvero la differenza per la riuscita di questo romanzo.
Insomma, un thriller che vi farà impazzire e con il quale non guarderete più le margherite allo stesso modo!!! 

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