TITOLO: Segreto di famiglia
AUTORE: Mikaela Bley
EDITORE: Newton Compton Editori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 334
PREZZO: 10,20 euro
GENERE: Thriller
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO: ★★★★☆
Morte. Non si faceva che parlare di morte. Ma
era stata una sua scelta. Quando i suoi amici sedevano incollati davanti MTV
aspettando che trasmettessero il loro video preferito, Ellen faceva zapping tra
documentari sugli omicidi e gli assassini. Ritagliava necrologi e articoli su
persone morte per cause non naturali. Su incidenti orribili. Su tutto ciò che
le dava la sensazione di poter sviare l’attenzione da se stessa.
A Ellen
Tamm, giornalista specializzata in cronaca nera, viene affidato il caso di
Lycke, una bambina scomparsa poco dopo essere stata accompagnata alla lezione
di tennis.
E,
per qualche ignota ragione, Ellen inizia a darsi da fare con tutta se stessa
per scoprire cosa è successo alla piccola Lycke.
Grazie alla Newton Compton e al club dei lettori ho potuto conoscere e leggere questo fantastico libro.
Fin
dall'inizio il lettore viene coinvolto nelle indagini di Ellen, un personaggio abbastanza
misterioso partendo dal fatto che, per scacciare l’ansia, recita ripetutamente tra
sé e sé la stessa parola, quella che la spaventa di più e che le richiama
ricordi che vorrebbe cancellare cioè morte.
D'altronde
Ellen sembra quasi avere una fissa per i crimini (e infatti è una giornalista
di cronaca nera) tanto che nella sua libreria sono presenti solo libri che
riguardano delitti
Li aveva organizzati in base ai crimini. Si trattava
di una documentazione sui più disparati delitti avvenuti in diverse parti del
mondo, anche molto indietro nel tempo. C’erano libri sull’autopsia. Su come si
costruisce un identikit. Ritagli di giornale. Di tutto un po’.
Inoltre,
c’è qualcosa, nel suo passato, che la spinge a buttarsi anima e corpo in questa
indagine, offrendosi anche di dare una mano a organizzare le ricerche,
nonostante il suo caporedattore, nonché ex fidanzato, cerchi continuamente di
trattenerla dal proseguire preoccupandosi della strana ossessione che sembra avvolgerla.
“A volte ci sono casi da cui non si riesce a
staccarsi, è pazzesco, uno non riesce a smettere di pensarci”.
Ellen guardò Gialletta con aria interrogativa.
“So che può succedere, a volte ci si lascia
coinvolgere troppo, certi casi vanno a toccare delle corde particolari in
alcune persone”.
Ma
la domanda che assilla il lettore è Perché?
Perché le interessa così tanto proprio questa bambina? Infatti, proprio il suo
passato è un mistero che il lettore non vede l’ora di risolvere insieme,
ovviamente, a quello della scomparsa di Lycke.
Molti
sono i sospettati (tra cui spiccano la madre che non è mai riuscita a crearsi
un rapporto autentico con sua figlia e la matrigna che sembra odiarla e
preferirle il figlio più piccolo) e leggendo si diviene partecipi delle
indagini di Ellen e, a volte, si riesce anche a superarla; infatti, nel libro
vengono alternato capitoli che si concentrano su Ellen a capitoli che vedono
per protagoniste Chloé (la matrigna), Helena (la madre) e Mona (la tata). In questo
modo che legge sembra avere anche più elementi a disposizione per scovare il
vero responsabile e, soprattutto, capire che fine abbia fatto la piccola Lycke.
Insomma,
se siete amanti di thriller e misteri o se volete scoprire il grande segreto di
Ellen dovete assolutamente leggere questo libro!!
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