TITOLO: Seppellitemi con i miei stivali
AUTORE: Sally Trench
EDIZIONE: Edizioni Paoline
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
PAGINE: 233
PREZZO (di copertina) : 16.000 lire (attualmente 8.50 euro)
GENERE: narrativa
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RECENSIONE DI: Roberta
VOTO: ★★★★☆
Il libro che sto per raccontarvi non è stato sicuramente
l’unico ad avermi cambiata e fatto intraprendere un certo percorso di vita, ma
di certo è stato il primo di tanti che, a circa 13 anni, mi ha dato la
possibilità di conoscere un mondo che non avevo mai guardato da vicino.
Seppellitemi con i
miei stivali è la storia vera di una ragazza inglese che, all’età di 16 anni, spinta dall’empatia e dall’amore cristiano verso gli altri, decide di
scappare di casa per aiutare i barboni, i tossicomani e i vagabondi che
affollavano le strade di una Londra degli anni Sessanta dedicandosi per ben
quattro anni all’assistenza dei senza tetto e alla conoscenza di storie di vita
incredibili.
Dalla sua gentilezza e disponibilità sorgeranno
inevitabilmente nuove amicizie che la porteranno, molto spesso, ad assistere
alla perdita di coloro che sono invisibili per gli altri, ma che per Sally sono
diventati migliori amici e maestri di vita.
Da giovane passante per i vicoli della città, l’autrice e
protagonista diventa la confidente di persone che, avendo perso tutto, riescono
a comprendere più di altri il valore non delle cose, ma dei sentimenti.
La narrativa di Sally Trench è molto lineare ed immediata e
con le sue parole l’autrice, nonostante la giovane età, riesce a cogliere, con
grande spirito critico, i caratteri più nascosti del mondo che la circonda
sviluppando quasi una osservazione sociologica della struttura sociale ed
istituzionale della Londra di quel tempo.
La scelta del titolo è interessante e di certo
azzeccatissima perché meglio rappresenta la psicologia dei protagonisti delle
storie narrate dall’autrice.
Il voler aprire gli occhi, non in modo irriverente, ma
tramite una dolcezza che, nonostante le esperienze vissute riesce ancora a
sopravvivere nella scrittrice, permane anche nei suoi scritti successivi.
Quando Seppellitemi
con i miei stivali, tradotto in quindici lingue, arriva in Italia, è già
alla sua ventiquattresima ristampa e l’impegno umanitario testimoniato in
questo libro, permane anche successivamente. La Trench difatti investe tutti i
proventi delle sue pubblicazioni in una struttura educativa di sostegno ai
ragazzi disadattati, da lei descritta successivamente nel volume I figli degli altri (San Paolo, 1991).
Dal 1992 al 1996 l’autrice guida personalmente trenta
spedizioni di aiuti nelle zone dell’ ex Jugoslavia più devastate dalla guerra.
Dalla sua esperienza diretta nascerà il romanzo La guerra di Fran (altra cruda lettura che ho fatto quasi subito
dopo aver terminato questo libro) che denuncia lo scandalo della guerra
descrivendola con gli occhi dei bambini che la vivono.
Leggere Seppellitemi
con i miei stivali vi emozionerà certamente. Vedendo scritte nero su bianco
storie reali di vita e guardando le foto allegate, verrete coinvolti da questo libro inizialmente difficile
da digerire, ma che sono sicura riuscirà, dopo un profondo esame di coscienza, ad
alleggerirvi il cuore.
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