TITOLO: Io
viaggio da sola
AUTORE: Maria
Perosino
EDIZIONE: Einaudi
ANNO DI
PUBBLICAZIONE: 2012
PAGINE: 143
PREZZO (di copertina)
: 10 euro
GENERE: narrativa
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RECENSIONE DI:
Roberta
VOTO: ★★★★☆
Adoro, adoro, adoro. Si può cominciare una recensione così?
Si che si può! Io amo questo libro! (Si era capito??)
Acquistato poco prima di un viaggio ho pensato, guardandolo
in libreria, che avrebbe potuto semplicemente tenermi compagnia durante le
interminabili ore passate in un treno. Compagnia?? Mi ha rivoluzionato la vita!
“Qual è l'invenzione che ha liberato la donna? Il trolley!!!
Certo, perché ha permesso alla donna di viaggiare da sola, senza aver bisogno
di un cavaliere!”
Con un inno al girl power Maria Perosino in questo libro
delinea i mille problemi, con altrettante soluzioni, che possono palesarsi
davanti a qualsiasi donna sia abituata a viaggiare da sola. Dalle pesanti
valigie con cui dover fare i conti agli autoinviti di gente pericolosa, la
Perosino ha sempre un’astuta ed elegante (o quasi) risposta per tutto.
Il libro è un intreccio tra una velata autobiografia ed un
vademecum utile per viaggiare da sola. L’obiettivo è quello di riuscire "a
vivere la solitudine non come un ripiego, ma come una possibilità
parallela" anche perché "l'essere soli in certi momenti è solo uno
stato di famiglia momentaneo".
Lo stile è leggero, ironico, divertente e a volte
malinconico. L’energia che si riesce a trarre da questo libro è davvero unica.
Se si crede di poter relegare questo libro tra le guide
leggere per viaggiatori ci si sbaglia di grosso. Oltre ad essere una
dispensatrice di consigli, l’autrice riesce a regalarci profonde riflessioni
che possono accompagnare anche i lettori più sedentari.
Maria Perosino, storica d’arte, è stata autrice anche di
Effetto terra (Johan&Levi) e di Le scelte che non hai fatto (Einaudi),
libri che ovviamente ho acquistato e che, se volete, posso recensirvi
prossimamente.
Affetta da una malattia perde la vita nel 2014 a soli 53 anni.
La ricordo però con questa citazione tratta dal suo libro, che spero possa
spingervi alla riflessione e all’interesse verso questa irriverente autrice.
“La domanda è: ne valeva la pena?
Non di viaggiare, su questo non ho dubbi, o meglio, è andata
così e non credo di aver avuto una scelta. Ma di soffrire così tanto per avere
così tanto.
Che per costruire esperienza fosse necessario toccare il
dolore. Di attraversare il colore per costruire vita, e quanta vita! Ne valeva
la pena?
E’ questa la domanda che credevo di aver infilato nel
bagaglio. Cosa rispondere?”
A voi l’onore di trovare una risposta.
Roberta
Davvero bella e sentita questa recensione, credi che acquisterò presto questo libro! Complimenti all'autrice dell'articolo ^__^
RispondiEliminaGrazie Carmen :) scrivici in un commento la tua opinione quando leggerai questo libro e continua a seguirci :)
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