sabato 3 ottobre 2015
Everest
Titolo originale: Everest
Anno: 2015
Genere: avventura, drammatico, thriller
Regia: Baltasar Kormàkur
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 121 minuti
Interpreti e personaggi: Josh Brolin (Beck Weathers), Jason Clarke (Rob Hall), John Hawkes (Doug Hansen), Robin Wright (Peach), Emily Watson (Helen Wilton), Keira Knightley (Jan Hall), Jake Gyllenhaal (Scott Fischer).
Voto: ★★★★☆
Quando un film drammatico è tratto da una storia vera ogni dettaglio acquisisce maggior impatto emotivo, sappiamo che se qualcosa va storto è successo sul serio, non possiamo consolarci dicendo "ma tanto è solo un film", non è solo un film, è il racconto romanzato di qualcosa realmente accaduto. Nel nostro caso questo qualcosa è la sfida dell'uomo contro la montagna, l'Everest, così imponente e maestosa, un sogno da realizzare, a costo di superare i limiti umani.
Siamo nel 1996, e la moda del tempo porta gruppi di clienti paganti a sborsare ingenti somme per spedizioni commerciali che li portino a quota 8.848 metri, tra Nepal e Cina: la vetta dell'Everest.
Ognuno ha le sue motivazioni per realizzare questa impresa, c'è Beck che non trova pace nella sua vita se non scalando una montagna, che aveva promesso alla moglie che basta, non ne avrebbe scalate più, e invece parte per il Nepal, c'è Yasuko, la seconda donna giapponese ad aver sfidato e vinto sei delle "Seven Summits", le montagne più alte del pianeta, e c'è chi lo fa per lavoro, accompagna persone desiderose di incamminarsi fino alla vetta preoccupandosi che ce la facciano...e che possano sopravvivere per raccontarlo.
E' questo il compito di Rob e Scott, che si ritrovano ognuno col proprio gruppo pagante in un affollato campo base, che dà già l'idea di aver forzato troppo la mano, di voler pretendere troppo dalla montagna, senza tener conto delle sue insidie e dei suoi pericoli.
Che ci sia troppa gente è chiaro, troppi gruppi e mal organizzati, si creano persino rischiose code, c'è bisogno di un progetto per mantenere la parola e portare tutti a toccare la cima.
Così Rob e Scott decidono di collaborare, sanno che insieme hanno più probabilità di riuscita, e il 10 maggio uniscono le forze per raggiungere la vetta.
La montagna però non è magnanima, non è generosa, e sottovalutarla ha un prezzo. Ci saranno vari fattori che concorreranno a rendere tristemente nota questa giornata, tra cui il fattore emotivo, il lasciar prevalere i sentimenti sulla logica di sopravvivenza.
Chi conosce e ha già letto il libro da cui è ispirato il film, "Aria sottile" di Jon Krakauer, il quale ha partecipato in prima persona a questa avventura, sa già cosa aspettarsi, a che tipo di scene andrà incontro, ma proverà comunque un brivido nel vedere la potenza della montagna prevalere sugli sforzi e le fatiche umane.
Chi invece come me era ignaro dei fatti, scopre minuto per minuto il destino dei partecipanti, incrocia le dita per vederli tornare tutti indenni dalla discesa, e si fa scendere qualche lacrima nei titoli di coda.
I paesaggi sono talmente spettacolari da lasciare un senso di vertigine, come fossimo anche noi lì con loro, a camminare nella neve, a salire in altitudine fino alla quota massima, sembra persino di essere travolti dal temporale, di essere anche noi lì esposti al freddo e alla grandiosità della natura.
Buona visione!
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