sabato 2 dicembre 2017

Eppure cadiamo felici - Enrico Galiano

TITOLO: Eppure cadiamo felici
AUTORE: Enrico Galiano
EDITORE: Garzanti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2017
PAGINE: 381
PREZZO: 16,90 euro
GENERE: Narrativa
----------------------------------------
RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★


Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco, di quello che ci importa davvero

Gioia ha diciassette anni e a scuola si sente come un'estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l'appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall'ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo.

Ho sentito parlare tantissimo (e benissimo) di questo libro fin dalla sua uscita perciò, quando l’ho trovato in un mercatino dell’usato, ho fatto i salti di gioia. E, dopo averlo letto, posso solo dire che tutti quei commenti positivi sono più che giustificati. È una storia meravigliosa!
Gioia Spada ha 17 anni, capelli rossi naturali, una pioggia di lentiggini e due occhi blu. Non presta molta attenzione alla moda tanto che va in giro con una camicia di flanella e dei jeans strappati ma non di quelli strappati e sgualciti che in realtà costano due mesi di affitto: sono semplicemente vecchissimi, e sono gli unici che ha.
L’opinione dei compagni ormai non le interessa più. Non le importa nemmeno che tutti la chiamino Maiunagioia

Non è che non ci abbia mai provato. Anzi. È da quando ha ricordi che ci sta provando. Ha provato cercando di essere come loro. Non ha funzionato. Ha provato cercando di essere sé stessa. Non ha funzionato. È sempre stato così, e nella nuova scuola è anche peggio. Quando faceva finta di essere come loro, inciampava continuamente: provava a dire le stesse frasi, a fare gli stessi gesti, ma le uscivano tutti goffi. Sbagliava i tempi, il tono della voce, tutto. Rideva senza capire le battute e provava a fare battute a cui non rideva nessuno. E poi ogni tre secondi inciampava davvero su qualcosa, camminando. E tutti a ridere. È più o meno in quel periodo che è nato il soprannome Maiunagioia. Allora un bel giorno si è detta: e va bene, se mi vogliono così come sono, bene, se no amen.

Ha, però, un’amica, che poi è anche la sua migliore amica, Tonia. Tonia dice sempre quello che pensa, senza peli sulla lingua e aiuta Gioia ogni volta che lei ne ha bisogno. C’è, però, un piccolo dettaglio…Tonia in realtà non esiste, è solo un’amica immaginaria.
Inoltre, come se ciò non bastasse, anche la situazione a casa non è delle migliori e così, una sera, Gioia fugge di casa per non sentire i suoi litigare di nuovo e finisce in un bar. Lì incontra un ragazzo, Lo e in poco tempo tra loro nasce qualcosa. Ma Lo non le dà mai appuntamenti di giorno o in presenza di altra gente e Gioia inizia a sospettare che ci sia qualcosa sotto.
Mi fermo qui sennò rischierei di fare spoiler ^_^
Il personaggio di Gioia mi è piaciuto tantissimo. Adoro, in particolar modo, la sua passione di collezionare parole intraducibili come neach-gaoil (gaelico) che più o meno significa la persona che vive dentro il tuo cuore oppure ikigai (giapponese) quella cosa che ti piace fare e a cui tieni così tanto che ti fa alzare dal letto al mattino. Mi piace anche il fatto che non si faccia abbattere dai compagni, che non se la filano minimamente. Anzi, grazie al consiglio del suo professore di filosofia, riesce anche addirittura ad ottenere un minimo di rispetto da loro. E proprio il professor Bove è uno dei miei altri personaggi preferiti. Insomma, chi non vorrebbe avere un professore come lui?
Se avessi avuto anch’io un professore così probabilmente avrei capito qualcosa di filosofia invece di finirla per odiare.
E, infine, c’è Lo, che collezione sassi dei luoghi in cui è stato. Vi sembra strano? Beh, anche a me all’inizio ma, in realtà, lui ha un’ottima spiegazione per farlo.
Insomma, è una storia meravigliosa che non si può non amare ed è sicuramente una delle più belle lette quest’anno motivo per cui non posso davvero non consigliarvela.

Una curiosità. Qualcuno di voi forse ha sentito parlare dell’autore, Enrico Galiano. È lui, infatti, ad aver creato la web serie Cose da prof

Nessun commento:

Posta un commento