martedì 28 novembre 2017

Il lupo di Wall Street - Jordan Belfort

TITOLO: Il lupo di Wall Street
AUTORE: Jordan Belfort
EDITORE: BUR
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 585
PREZZO: 12 euro
GENERE: biografico
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★


Avevo mille soprannomi […] ma il mio preferito era il Lupo di Wall Street, perché ero io sputato. Ero decisamente un lupo in vesti d’agnello

Jordan Belfort, telefonista in una società di brockeraggio, diventa in pochi anni un abilissimo brocker guadagnando cifre davvero esorbitanti ma non si preoccupa di violare leggi e, per questo, finisce nel mirino dell’FBI,
 Prima di leggere questo libro mi era capitato di vedere l’omonimo film che ne era stato tratto, con protagonista Leonardo di Caprio. Nonostante lo abbia trovato un po’ troppo lungo non mi è dispiaciuto completamente. Così, quando mi è capitato il romanzo sotto mano ho deciso di leggerlo. Probabilmente l’aver visto prima il film mi ha un minimo aiutato nella lettura. Infatti, gli argomenti economici non sono proprio il mio forte perciò cimentarmi prima con le immagini piuttosto che con le parole mi è stato di aiuto anche se, in ogni caso, quando il libro si addentrava in parti prettamente tecniche, il mio cervello si spegneva automaticamente e ciò che mi restava era solo il senso generale.

Partiamo con ordine. Si tratta di un libro autobiografico scritto da Jordan Belfort che racconta il suo periodo a Wall Street partendo da quando inizia un programma di addestramento di 6 mesi alla LF Rothschild. Così ci viene descritto il suo ingresso a Wall Street

Erano le nove e trenta in punto. Del 4 maggio 1987, il mio esordio a Wall Street […]
Nel giro di qualche minuto tutti andavano avanti e indietro come esagitati e gesticolavano e gridavano al telefono, creando un incredibile frastuono. Era la prima volta che udivo il ruggito di una sala operativa di Wall Street, simile al fragore di una folle tumultuante. Un rumore che non dimenticherò mai, e che mi avrebbe cambiato per sempre la vita. Il rumore di uomini inghiottiti da avidità e ambizione, che sputavano cuore e anima per convincere ricchi imprenditori di ogni angolo d’America.

Ha solo un impego come telefonista ma in pochissimi anni avvia una propria società di brockeraggio, la Stratton Oakmont, una delle maggiori e di gran lunga più azzardata nella storia del mercato finanziario. Il suo stile di vita cambia completamente. Inizia a guadagnare milioni di dollari l’anno, ha una mega villa, un elicottero e un buon numero di persone al suo servizio.

Quale formula segreta aveva scoperto la Stratton per consentire a quei ragazzi disgustosamente giovani di ammassare disgustose quantità di denaro? Una formula basata in gran parte su due semplici verità: primo, che la maggior parte dei cittadini più ricchi d’America altro non erano che dei giocatori d’azzardo degenerati incapaci di resistere alla tentazione di far rotolare ancora i dadi pur sapendo che erano truccati a loro sfavore; e, secondo, che nonostante il buon senso suggerisce il contrario, era possibile trasformare una mandria di giovani uomini e donne rozzi e arrapati come bufali e dotati di un quoziente intellettivo assolutamente scoraggiante in una squadra di maghi di Wall Street e per ottenere  questo risultato era sufficiente scrivere ogni singola parola che i futuri maghi avrebbero dovuto pronunciare e martellarla loro in testa, ogni giorno, due volte al giorno, per circa un anno.

Ovviamente, non si preoccupa minimamente delle numerose leggi che sta infrangendo. Tuttavia, è molto scaltro e riesce ad aggirarle tanto che afferma che la Sec doveva inventarne sempre di nuove per tentare di fermarli.
Quello che ci viene raccontato nel libro, però, non riguarda solo la sua scalata al successo ma anche la sua vita privata: la relazione con la seconda moglie Nadine e il rapporto con i loro due figli Chandler e Carter ma anche il suo sempre maggior utilizzo di droghe da cui non riesce proprio a star lontano.
D’altronde all’inizio del romanzo Jordan spiega il perché di questo libro

Perché vi dico questo? Perché voglio che sappiate chi realmente sono e, cosa più importante, chi non sono. E perché ho due figli miei e un mucchio di cose da spiegare loro, un giorno. Dovrò spiegare come il loro amorevole papà [...] sia stato un tempo una persona così spregevole. Ma ciò che mi auguro è che il racconto della mia vita possa servire da monito tanto ai ricchi quanto ai poveri; a chiunque viva con un cucchiaino nel naso e un cocktail si pillole disciolte nello stomaco; o a qualsiasi persona accetti un dono di Dio e ne faccia cattivo uso; a chiunque decida di passare al lato oscuro del potere e vivere una vita di sfrenato edonismo. E a chiunque pensi che sia affascinante essere conosciuto come un Lupo di Wall Street.

È un libro che scorre abbastanza (un po’ meno a mio parere nelle parti più tecniche) anche grazie al linguaggio utilizzato. Belfort non ha di certo peli sulla lingua e praticamente dice tutto ciò che pensa senza filtri. Inoltre, il linguaggio che usa vuole essere il più simile possibile a quello realmente usato quando si sono svolte le vicende motivo per cui entriamo nella sua testa anche nei momenti in cui è totalmente fatto e inizia a fare discorsi senza senso per noi ma pienamente sensati per lui.
Insomma, è un buon libro anche se da persona cinica quale sono lo prendo un po’ con le pinze a perché credo che riuscire ad essere completamente oggettivi sulla propria vita e sulle scelte fatte non sia per niente facile. Tuttavia, mi sento di consigliarlo anche a chi, come me, non ha dimestichezza con l’economia 😊

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