martedì 5 dicembre 2017

Lion - Saroo Brierley

TITOLO: Lion
AUTORE: Saroo Brierley
EDITORE: Rizzoli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 220
PREZZO: 18 euro
GENERE: Autobiografico
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★


A 5 anni Saroo decide di andare insieme al fratello in città ma, appena arriva si sente stanco perciò decide di aspettare su una panchina mentre lui va in gito. Si addormenta e, quando si risveglia, è convinto che il fratello se ne sia andato. Sale così su un treno per cercarlo ma questo parte e lo porterà a Calcutta. Da lì Saroo non sarà più in grado di tornare a casa sua e finirà per essere adottato da una coppia di Australiani.

Se ne sono andati.
Penso a questo giorno da venticinque anni. Sono cresciuto dall’altra parte del mondo, con un nuovo cognome e una nuova famiglia e mi sono sempre chiesto se avrei mai rivisto mia madre, i miei fratelli, mia sorella. E adesso eccomi qui: davanti a una porta, all’angolo di un edificio diroccato, nel quartiere povero di una polverosa cittadina dell’India centrale e non c’è nessuno. La casa è vuota.

Con queste frasi inizia questo libro. Partendo dalla fine. Dal momento in cui Saroo rimette piede in India e va a cercare la sua famiglia indiana. Ma, dopo queste brevi righe, Saroo inizia a descriverci come è arrivato fin lì, partendo dalla sua infanzia in India. Ci parla quindi del treno che lo portò lontano da casa e di come venne adottato dai Brierley, una famiglia australiana.
Tutta la sua storia, narrata rigorosamente in prima persona, tira fuori diverse questioni che di sicuro fanno riflettere sulla vita dei bambini in India. Infatti, come più volte ripete lui stesso nel libro, lui è stato molto fortunato, cosa che non si può dire di molti altri bambini a cui è toccato un destino ben peggiore. È stato fortunato a trovare dei buoni genitori adottivi ed è stato fortunato anche negli incontri fatti a Calcutta. Infatti, prima di arrivare in orfanatrofio, Saroo passò diverso tempo a Calcutta, vivendo per lo più per strada.
Si tratta di una storia che ha dell’incredibile in cui ha influito molto il trovarsi nel posto giusto al momento giusto. È molto scorrevole e, a tratti, commovente (l’incontro con la madre indiana in particolare) ed è anche corredata da diverse foto di Saroo e delle sue due famiglie.

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