Alcune di noi sono
andate a visitare Expo 2015, evento incentrato sul'alimentazione e la
nutrizione, che come tutti sapete quest'anno si è tenuto a Milano, da Maggio ad
Ottobre.
In occasione
della chiusura, volevamo rendervi partecipi della nostra
esperienza raccontandovi, in base a quanto siamo riuscite a vedere, i
nostri padiglioni preferiti.
FUZZY
Kazakhstan
"La terra delle opportunità"
Già prima di
entrare nel padiglione possiamo iniziare a conoscere la cultura del posto, si
viene infatti intrattenuti da spettacoli tipici. Per fortuna perché la coda era
davvero infinita!
Tramite una scala mobile, dove ai lati sono appesi dei quadri ed alcuni di essi al passaggio si animano e raccontano la storia dell'agricoltura, si arriva in un’area suddivisa in cinque tappe.
Proseguendo ci troviamo nell'area inerente all'escursionismo, l'alpinismo e lo sci. Vengono riprodotte su di una parete le montagne utilizzando delle assi disposte a scalare e per ricreare il contorno dei monti viene utilizzata una tipica corda da rocciatori, per arricchire la rappresentazione sono presenti uno zaino, degli scarponi e una picozza. Un pannello invece ci mostra l'evoluzione degli sci a partire dal '45 ad oggi, tramite un visore è possibile provare virtualmente lo sport più praticato nel Paese facendo una bella sciata!
Colombia "Un paese fortunato"
Appena entrati nella prima sala ci è stato spiegato che la Colombia si è da sempre considerata "un paese fortunato": grazie infatti alla sua posizione geografica, la Colombia non ha stagioni, o meglio, le stagioni ci sono, ma grazie alla vicinanza all'Equatore gode dei cosiddetti cinque "pisos termicos".
Cosa significa tutto ciò? Significa che in questa incredibile regione si può passare dalla neve al sole quando lo si preferisce, si passa da 0 a oltre 5000 metri sul livello del mare; tutto questo ha come unica variabile l'altitudine.
"Se il 15 di agosto volete passarlo tra le montagne a vedere un po' di neve, potete farlo. Se invece volete godervi un bel bagno nell'Oceano, non c'è problema, basta raggiungere una delle nostre bellissime spiagge".
Passando nella seconda sala si assiste ad un meraviglioso video che mostra tutte le caratteristiche principali della ragione, compresi i suoi panorami da mozzafiato, le principali pietanze e i grandi colombiani che hanno fatto la storia del mondo (primo fra tutti, un grande Gabriel García Márquez).
Molto suggestiva è una delle ultime sale, dove, grazie ad un gioco di schermi grandi quanto tutta la sala dove prendiamo una sorta di "ascensore" che ci porterà a visitare virtualmente la Colombia, dalle fredde montagne, alle caldissime spiagge.
L'impressione che si ha mentre si viaggia con la mente è proprio quella di muoversi tra gli spazi e la vegetazione colombiana: in un batter d'occhio si possono ripercorrere tutte le altitudini colombiane.
Molto emozionante è l'ultima sala con la quale le guide salutano i visitatori del padiglione: grazie ad un maxi-schermo viene trasmesso un video musicale (che potete trovare qui) composto da artisti colombiani, ognuno dei quali viene da una zona climatica differente.
Una melodia estremamente simpatica e allegra ci accompagna verso l'uscita e lascia tutti a bocca aperta: personalmente non avrei potuto pensare ad una presentazione migliore.
Come ho accennato sopra, dopo ore e ore di fila
(fortunatamente accompagnate da qualche spettacolo qua e là), sono riuscita ad
entrare in un altro di quei padiglioni che ha lasciato un segno nel mio
cuore.
Successivamente ci sono state mostrate le bellezze tutte italiane: da quelle del tutto naturali tra le quali spiccano dei panorami meravigliosi che non possiamo cercare da nessuna parte se non in Italia, fino ad arrivare alle bellezze artificiali, quelle create dall'uomo.
Le sale erano interamente composte da specchi e video: appena entrati ci si poteva specchiare in una bellissima spiaggia o all'interno di una qualsiasi costruzione architettonica; tutto rigorosamente made in Italy.
Ma se da una parte abbiamo un patrimonio invidiabile, dall'altra abbiamo anche conosciuto, nel corso della storia, la forza distruttrice della natura e dell'uomo: le successive sale ci ricordano i più grandi disastri avvenuti nella storia italiana.
No, non sarebbe possibile.
Passando alla potenza del limite ci troviamo in una sala dove, attraverso dei piccoli schermi, ci vengono mostrate delle piccole ma grandi iniziative che superano, appunto, ogni tipo di limite immaginabile: come coltivare dei pomodori su Marte, per esempio.
Cosa sono i limiti, se non dei paletti che ci sono nelle nostre menti?
Abbiamo tutti la capacità di superarli, qualunque essi siano: e queste 21 storie di grandi imprese ne sono la prova.
Cile "El amor de Chile – Porque en este mundo todas las cosas hablan de amor"
Spagna "Coltivando il futuro"
Il padiglione è unico nel suo genere perché non ha alcun video, musiche o artifici di alcun tipo. A fare da protagonista è invece il microclima realizzato in una riproduzione, in scala, di una foresta austriaca.
Percorrendo un sentiero si attraversa infatti una “fitta vegetazione” composta da alberi e piante di ogni specie avvertendo fin da subito un clima più fresco rispetto all'esterno perché raffreddato tramite l'evaporizzazione di acqua che riproduce la naturale umidità prodotta dalle piante.
Affrontando una piccola nebbia si scorgono lettere luminose che, per un gioco di prospettive, compongono le parole chiave di questo padiglione.
Un’esperienza molto bella che purtroppo è durata troppo poco. E’ stato bello entrare in una foresta austriaca percependo sulla pelle il suo tipico microclima sentendomi, anche se solo per pochi minuti, una piccola esploratrice.
Che padiglioni vi sono piaciuti di più?
Fuzzy, Alexis e Roby
Una volta
entrati un’artista ci racconta la storia del Paese utilizzando la tecnica del
sandpainting, creando quindi delle immagini con l’utilizzo della sabbia. Ci
vengono spiegate le antiche tradizioni e le importanti tappe evolutive, un modo
diverso ed originale per conoscere il Paese, davvero molto bello!
Tramite una scala mobile, dove ai lati sono appesi dei quadri ed alcuni di essi al passaggio si animano e raccontano la storia dell'agricoltura, si arriva in un’area suddivisa in cinque tappe.
La scienza agronomica di Alexander Barayev, rappresentato dalla sua scrivania originale con
tutti gli strumenti dello scienziato. Sollevando lo sguardo si vede un
cerchio di spighe circondate da nuvole bianche mentre da delle capsule nel muro
si possono osservare i vari tipi di coltivazioni.
Le risorse
naturali: i cavalli, le
mele selvatiche, il miele e i tulipani. Viene permesso l’assaggio del Kumis,
latte di giumenta fermentato che ha proprietà curative (a mio parere troppo
acido!) e si può anche sentire il profumo dei tulipani.
La steppa, la più vasta del mondo, protagonista del prosciugamento del lago d'Aral. Questo cambiamento ambientale viene mostrato grazie ad una ruota che, spinta, mostra il periodo delle acque nei vari
decenni a partire dal 1970.
Le nuove
tecniche agricole sostenibili, viene spiegato come utilizzando un drone
si individuano le aree dove sono presenti le cavallette, il maggior pericolo
per l'agricoltura, così da ridurre l'utilizzo di insetticidi.
L’acquacoltura, rappresentata da una vasca di
storioni del Caspio dal quale si ricava il caviale. Un video ci mostra come il Paese ha elaborato un metodo per estrarlo senza recare danni
all'animale e quindi lasciarlo in vita.
La visita si
conclude in una “sala cinema” in 3D, con poltrone dinamiche che si muovono in
base al filmato, dove viene mostrato un video dallo spazio alle steppe kazake.
La sensazione provata era proprio quella di volare!
Una
bella esperienza che mi ha permesso di conoscere al meglio il Paese e mi ha
coinvolto pienamente. Credo che sia valsa la pena farsi tutte quelle ore di
coda!
Slovenia "I FEEL sLOVEnia.
Verde, attiva e sana"
Il percorso inizia in un ampio corridoio dove una
parete è interamente coperta da ciuffi d'erba e rampicanti, una ragazza ci spiega, con l'aiuto di filmati, le cinque aree che sono rappresentate
dalle "piramidi".
Il primo protagonista è il sale di
Pirano prodotto a mano e non trattato, qui è possibile fare una passeggiata a
piedi nudi, per aiutare la circolazione, nelle lunghe casse di sale.
Si passa poi all’area dedicata alle api, dove
l’intera parete è costituita da
specchi esagonali per rappresentare le celle delle api e si ha un lampadario formato da barattoli di miele!
specchi esagonali per rappresentare le celle delle api e si ha un lampadario formato da barattoli di miele!
Avvicinandosi alla parete di specchi, posizionandosi
su delle pedane, essi si muovono per dare l’idea di essere in un vero alveare.
Mentre per conoscere meglio il miele sono esposti diversi barattoli per
annusare le varie profumazioni di quello prodotto nel Paese.
L’area successiva è dedicata all'acqua che
è la più ricca di magnesio nel mondo e alla caratteristica presenza di
numerose acque termali, osservabili tramite speciali visori.
Proseguendo ci troviamo nell'area inerente all'escursionismo, l'alpinismo e lo sci. Vengono riprodotte su di una parete le montagne utilizzando delle assi disposte a scalare e per ricreare il contorno dei monti viene utilizzata una tipica corda da rocciatori, per arricchire la rappresentazione sono presenti uno zaino, degli scarponi e una picozza. Un pannello invece ci mostra l'evoluzione degli sci a partire dal '45 ad oggi, tramite un visore è possibile provare virtualmente lo sport più praticato nel Paese facendo una bella sciata!
Si passa all'energie rinnovabili dove
soffiando in speciali colonnine si attivano le eliche appese al muro, che
girano in base all'intensità del soffio effettuato.
La visita si conclude in una saletta buia dove si può
ammirare tramite dei video le grotte di Postumia, con 20 chilometri di gallerie e sale con concrezioni calcaree sono la più grande cavità del Carso Classico.
Non troppo grande ma molto carino, mi è piaciuta tanto
la camminata con il sale, un'esperienza particolare, e la struttura degli specchi in movimento.
Russia "Crescere per il mondo.
Coltivare per il futuro"
Grazie alla sua pensilina a specchio al di sopra
dell’ingresso l’attesa per entrare diventa piacevole, si cerca infatti di
trovare tra le altre persone la propria immagine riflessa!
Appena entrati si nota subito una mappa del Paese
fatta con i semi, circondata da mazzi di varissimi tipi di spighe, che ci
indica le varie coltivazioni.
Si raggiunge poi una sala dove le pareti sono composte
da disegni botanici con le descrizioni di piante e semi,
arricchite da video riguardanti la più grande collezione di semi nel mondo del
botanico Vavilov.
Al centro si trova un alambicco illuminato che mostra
la distillazione della vodka e dove in orari precisi si può
degustare. Ovviamente sono andata nell'orario sbagliato e mi han dato un succo
analcolico -.-
Si passa dalla botanica ad una parete che mostra
la tabella degli elementi chimici, facendoci scoprire quali di essi
sono presenti negli alimenti.
Salendo al secondo piano troviamo un esposizione
di pannelli decorativi rotondi, per i decori dei piatti,
o quadrati, per i motivi dei tessuti.
Salendo di nuovo si può raggiungere la terrazza piena
di erba verde e fiori per ricordare i campi russi mentre
scendendo le scale verso l'uscita del padiglione si possono ammirare delle
immagini storiche.
Grazie agli effetti visivi di pareti ed esposizione di
oggetti viene presentato molto bene il mondo russo. Mi hanno incuriosito i disegni botanici e la tabella degli elementi
inerenti ai cibi, davvero originali!
ALEXIS
Colombia "Un paese fortunato"
Un po' perché la fila fatta durante la mattina per
Palazzo Italia mi aveva leggermente stancato e un po' perché NON avevo voglia
di fare altre tre ore di fila, ho scelto quasi per caso questo padiglione che
mi ha attirato subito con i suoi colori e la sua "allegria".
E' stata la scelta migliore che potessi fare: se
dovessi fare una top ten dei miei padiglioni preferiti, la Colombia prevarrebbe
su tutti; vi spiego perché.
A mio parere questo padiglione ha centrato in pieno
l'obiettivo di Expo 2015: la condivisione di una cultura e mettere in primo
piano ciò che la rende peculiare.
La visita era guidata, in grande gruppo, con una serie di simpaticissimi ragazzi colombiani a farci da ciceroni.
La visita era guidata, in grande gruppo, con una serie di simpaticissimi ragazzi colombiani a farci da ciceroni.
Appena entrati nella prima sala ci è stato spiegato che la Colombia si è da sempre considerata "un paese fortunato": grazie infatti alla sua posizione geografica, la Colombia non ha stagioni, o meglio, le stagioni ci sono, ma grazie alla vicinanza all'Equatore gode dei cosiddetti cinque "pisos termicos".
Cosa significa tutto ciò? Significa che in questa incredibile regione si può passare dalla neve al sole quando lo si preferisce, si passa da 0 a oltre 5000 metri sul livello del mare; tutto questo ha come unica variabile l'altitudine.
"Se il 15 di agosto volete passarlo tra le montagne a vedere un po' di neve, potete farlo. Se invece volete godervi un bel bagno nell'Oceano, non c'è problema, basta raggiungere una delle nostre bellissime spiagge".
Passando nella seconda sala si assiste ad un meraviglioso video che mostra tutte le caratteristiche principali della ragione, compresi i suoi panorami da mozzafiato, le principali pietanze e i grandi colombiani che hanno fatto la storia del mondo (primo fra tutti, un grande Gabriel García Márquez).
Nella sala successiva sono proprio i "pisos termicos" (le cinque zone climatiche) a
fungere da filo conduttore per tutta la visita: la Colombia, racchiudendo in sé
ogni tipo di stagione, offre alla
sua popolazione una grande varietà di coltivazioni.
Nella zona temperata, per esempio, i grandi protagonisti sono il caffè e le
banane.
Molto suggestiva è una delle ultime sale, dove, grazie ad un gioco di schermi grandi quanto tutta la sala dove prendiamo una sorta di "ascensore" che ci porterà a visitare virtualmente la Colombia, dalle fredde montagne, alle caldissime spiagge.
L'impressione che si ha mentre si viaggia con la mente è proprio quella di muoversi tra gli spazi e la vegetazione colombiana: in un batter d'occhio si possono ripercorrere tutte le altitudini colombiane.
Molto emozionante è l'ultima sala con la quale le guide salutano i visitatori del padiglione: grazie ad un maxi-schermo viene trasmesso un video musicale (che potete trovare qui) composto da artisti colombiani, ognuno dei quali viene da una zona climatica differente.
Una melodia estremamente simpatica e allegra ci accompagna verso l'uscita e lascia tutti a bocca aperta: personalmente non avrei potuto pensare ad una presentazione migliore.
Palazzo Italia "OrgoglioItalia"
Ciò che colpisce immediatamente di Palazzo Italia,
oltre alla vicinanza con il favoloso Albero della Vita, è la struttura che, a
mio parere, evoca la trama di un nido; sembra anche a voi?
Appena entrati una ragazzo ci spiega come sarà
strutturata la visita, dicendoci che sarà divisa in 4 tipi di potenze: la
potenza del saper fare, la potenza della bellezza, la potenza del limite e la
potenza del futuro.
Nella prima sala si possono ammirare
le statuine di 21 personaggi italiani, ognuno proveniente da una regione
diversa, e le rispettive storie e talenti, proiettate su dei
manichini; la qualità delle immagini e del suono (la voce narrante era proprio
quella dei protagonisti) era ottima.
Sicuramente questa prima sala mi ha
dato 21 motivi in più per essere felice di essere italiana!
Successivamente ci sono state mostrate le bellezze tutte italiane: da quelle del tutto naturali tra le quali spiccano dei panorami meravigliosi che non possiamo cercare da nessuna parte se non in Italia, fino ad arrivare alle bellezze artificiali, quelle create dall'uomo.
Le sale erano interamente composte da specchi e video: appena entrati ci si poteva specchiare in una bellissima spiaggia o all'interno di una qualsiasi costruzione architettonica; tutto rigorosamente made in Italy.
Ma se da una parte abbiamo un patrimonio invidiabile, dall'altra abbiamo anche conosciuto, nel corso della storia, la forza distruttrice della natura e dell'uomo: le successive sale ci ricordano i più grandi disastri avvenuti nella storia italiana.
Ma la potenza della bellezza vince sopra ogni cosa e,
alla fine di questa seconda parte, ci viene posta una domanda:
il mondo senza Italia?
il mondo senza Italia?
No, non sarebbe possibile.
Per quanto possiamo essere
pessimisti, questo è il nostro Paese, ed è straordinario.
Basta saper guardare.
Basta saper guardare.
"Ma gli
occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore."
Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry
Passando alla potenza del limite ci troviamo in una sala dove, attraverso dei piccoli schermi, ci vengono mostrate delle piccole ma grandi iniziative che superano, appunto, ogni tipo di limite immaginabile: come coltivare dei pomodori su Marte, per esempio.
Cosa sono i limiti, se non dei paletti che ci sono nelle nostre menti?
Abbiamo tutti la capacità di superarli, qualunque essi siano: e queste 21 storie di grandi imprese ne sono la prova.
L'Italia rappresenta la potenza del futuro:
quest'ultima ci viene raccontata tramite un vivaio con 21 piante che
rappresentano le nostre regioni; ad ognuna la sua con i suoi profumi e le sue
caratteristiche.
caratteristiche.
Un bellissimo padiglione per un Paese meraviglioso!
Cerchiamo di non dimenticarcelo ;-)
Cerchiamo di non dimenticarcelo ;-)
Cile "El amor de Chile – Porque en este mundo todas las cosas hablan de amor"
Un altro padiglione molto interessante è stato quello
del Cile: l'attesa in fila è stata deliziata con l'assaggio di mele e pere
cilene arrivate in Italia la mattina stessa.
Questo padiglione è il perfetto esempio di come in uno spazio piccolo possano concentrarsi una serie di attrazioni molto stimolanti.
La prima cosa che personalmente mi ha colpito è stata la struttura del padiglione, formata quasi totalmente in legno, una delle materie prime Cilene, a dimostrazione del fatto che la superficie boschiva in Cile è in aumento rispetto tutto il resto del mondo.
All'entrata, dopo essere saliti su di una scala mobile sormontata da una sottospecie di grotta, il visitatore entra in una sala piena di pannelli: ognuno di essi mostra un diverso panorama cileno; ciò che rende ancora più suggestivo il tutto sono i suoni che provengono da alcune casse logicamente posizionate al di sopra del pannello corrispondente.
Grazie a questo piccolo espediente lo spettatore viene catapultato direttamente negli spazi sconfinati del Paese, con i suoi colori, i suoi suoni e le sue attività.
Dopo questa magica atmosfera degli schermi appesi alle pareti vengono mostrati i prodotti principali del Cile. In un'altra sala, grazie ad alcuni schermi touch-screen, gli spettatori possono conoscere le varie caratteristiche dei prodotti cileni e non e portarli, trascinandoli con il dito lungo una cartina geografica, nello stato giusto.
Di questo padiglione ho apprezzato in modo particolare l'uso intelligente delle tecnologie e la partecipazione attiva dello spettatore durante lo svolgimento della visita.
Questo padiglione è il perfetto esempio di come in uno spazio piccolo possano concentrarsi una serie di attrazioni molto stimolanti.
La prima cosa che personalmente mi ha colpito è stata la struttura del padiglione, formata quasi totalmente in legno, una delle materie prime Cilene, a dimostrazione del fatto che la superficie boschiva in Cile è in aumento rispetto tutto il resto del mondo.
All'entrata, dopo essere saliti su di una scala mobile sormontata da una sottospecie di grotta, il visitatore entra in una sala piena di pannelli: ognuno di essi mostra un diverso panorama cileno; ciò che rende ancora più suggestivo il tutto sono i suoni che provengono da alcune casse logicamente posizionate al di sopra del pannello corrispondente.
Grazie a questo piccolo espediente lo spettatore viene catapultato direttamente negli spazi sconfinati del Paese, con i suoi colori, i suoi suoni e le sue attività.
Dopo questa magica atmosfera degli schermi appesi alle pareti vengono mostrati i prodotti principali del Cile. In un'altra sala, grazie ad alcuni schermi touch-screen, gli spettatori possono conoscere le varie caratteristiche dei prodotti cileni e non e portarli, trascinandoli con il dito lungo una cartina geografica, nello stato giusto.
Di questo padiglione ho apprezzato in modo particolare l'uso intelligente delle tecnologie e la partecipazione attiva dello spettatore durante lo svolgimento della visita.
ROBY
Spagna "Coltivando il futuro"
Questo padiglione si presenta con pareti
trasparenti ed un gioco di salite e discese che conducono il
visitatore verso l’ingresso vero e proprio della struttura dove il personale è pronto ad accogliere tutti con biscottini speziati.
visitatore verso l’ingresso vero e proprio della struttura dove il personale è pronto ad accogliere tutti con biscottini speziati.
Tramite l’alternanza di interni ed esterni è possibile
avere l’idea della convivenza della tradizione, rappresentata dagli aranci,
tipico simbolo della produzione ortofrutticola spagnola, e piccole coltivazioni
di prodotti tipici del territorio, con l’innovazione, rappresentata dalle
strutture metalliche e tecnologie di vario genere.
In uno degli spazi è possibile seguire virtualmente
passo passo, tramite degli schermi, alcuni chef che preparano i piatti
tipici iberici facendoti sentire, per un gioco di prospettive, il cuoco che con
abili movimenti aggiunge ingredienti ed impiatta con estrema accuratezza.
Attraversando le sale, dove è possibile leggere
informazioni circa le abitudini alimentari, le tradizioni e i prodotti coltivati, si arriva alla mia preferita.
La sala è interamente ricoperta da schermi che
avvolgono il visitatore facendolo viaggiare nei boschi e nella natura iberica,
incontrando animali, alberi e persone che sembra poter toccare con mano.
Immergersi tra le foglie di immensi alberi, volare quasi sulle acque del
Mediterraneo e sorridere insieme ai protagonisti del video è stato sicuramente
nulla in confronto ai vortici di luci che seguono questi filmati.
In un attimo la sala diventa completamente buia fin
quando, gradualmente e con velocità crescente, le pareti ed il pavimento si
riempiono di piatti che si voltano e si colorano a ritmo della musica.
Compaiono parole, frasi, si sentono voci e si viaggia con la mente in un
universo parallelo fluttuando quasi nell’aria e volando tra le parole chiave
del messaggio del padiglione: il linguaggio del gusto.
Austria "Respira"
Il padiglione austriaco si distingue sicuramente per
l’originalità. L’idea di base è evidenziare l’importanza dell’aria e del clima
territoriali prodotti dall’ampia presenza di foreste ed aree verdi che
garantiscono benessere e migliore qualità della vita.
Il padiglione è unico nel suo genere perché non ha alcun video, musiche o artifici di alcun tipo. A fare da protagonista è invece il microclima realizzato in una riproduzione, in scala, di una foresta austriaca.
Percorrendo un sentiero si attraversa infatti una “fitta vegetazione” composta da alberi e piante di ogni specie avvertendo fin da subito un clima più fresco rispetto all'esterno perché raffreddato tramite l'evaporizzazione di acqua che riproduce la naturale umidità prodotta dalle piante.
Affrontando una piccola nebbia si scorgono lettere luminose che, per un gioco di prospettive, compongono le parole chiave di questo padiglione.
Un’esperienza molto bella che purtroppo è durata troppo poco. E’ stato bello entrare in una foresta austriaca percependo sulla pelle il suo tipico microclima sentendomi, anche se solo per pochi minuti, una piccola esploratrice.
Dopo i nostri preferiti tocca a
voi!
Che padiglioni vi sono piaciuti di più?
Fuzzy, Alexis e Roby
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