lunedì 10 luglio 2017

Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station

TITOLO: Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink’s Phillips station
AUTORE: Fannie Flagg
EDITORE: BUR
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 393
PREZZO: 10 euro
GENERE: Narrativa
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★


Di sicuro quello era solo un terribile incubo, la mattina dopo si sarebbe svegliata e tutto sarebbe tornato alla normalità. Non poteva essere vero.

Dopo il matrimonio della figlia, Sookie spera finalmente di godersi un po’ di riposo ma, un giorno, si vede recapitare una lettera dalla figlia dell’ex governante di sua madre in cui scopre di essere stata adottata. Per lei sarà un vero e proprio shock.

Ho trovato questo libro in un mercatino dell’usato. Non avevo letto niente di Fannie Flagg ma la conoscevo di fama per il libro Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop. Ho deciso quindi di prenderlo per farmi un’idea dello stile di questa famosissima scrittrice e fin dalle primissime pagine ho capito che l’avrei adorato. Ma andiamo per gradi.
Partiamo dal titolo che dà già un’idea di cosa aspettarci dal libro (e che trovo anche molto simpatico per la sua lunghezza) cosa che, a mio parere, non fa quello della versione originale The all-girl filling station’s last reunion.
E, ora, passiamo alla struttura del libro con la sua storia. Va detto che la storia alterna capitoli sulla famiglia Jurdabralinski con capitoli su Sookie e la sua famiglia. Ovviamente le due storie sono legate ma il questo legame si comprenderà pian piano. Gli Jurdabralinski, Stanislaw e Linka, erano di origine polacca ma si erano traferiti negli Stati Uniti agli inizi del Novecento. Ebbero 5 figli: Fritzi, su cui si concentrerà gran parte della storia ambientata nel passato, era la più ribelle fra tutti. Ben presto si appassionò al volo facendolo diventare la sua professione. C’erano poi Wink, Gertrude May, Tula June e la piccola Sophie. Sfruttando una buona intuizione Stanislaw decise di aprire una stazione di servizio, la Wink’s Phillips 66, in cui pian piano iniziarono a lavorare tutti i componenti della famiglia e che fu la loro fortuna.
Nel presente, invece, vive Sookie, una donna di 60 anni che, dopo aver fatto sposare la terza figlia spera solo di godersi il riposo. Tuttavia, l’inaspettata lettera che le arriva la sconvolge sia per aver scoperto di essere di origine polacca sia per aver scoperto di avere padre ignoto.

“Aspetta un attimo. Cosa ti fa credere di essere illegittima?”
“È scritto sul certificato di nascita: padre ignoto.”
“Sookie, le persone non danno più peso a cose del genere.”
“Ma io sì. Mi sento un’impostora, una specie di arrampicatrice sociale. Potrei morire di vergogna. Mi sto guardando allo specchio in questo momento e sono rossa come un pomodoro.”
“Ma perché, Sookie? Non hai fatto nulla di male. Di cosa ti vergogni?”
“Mi conosci, mi sono sempre vantata di essere sincera e onesta. Poi salta fuori che sono un’imbrogliona, che tutta la mia vita è stata una grossa menzogna. Non potrò più camminare a testa alta.”

Pian piano riesce ad accettare la cosa anche grazie al supporto dei figli e del marito ma sicuramente non guastano le sedute dallo psicologo (tutte in gran segreto per evitare che la madre la scoprisse). Così, Sookie, inizia a sperare anche di incontrare la sua madre naturale. Non dico di più per non rovinarvi il finale. Però posso dirvi che, nel complesso, è una storia che alterna momenti di tristezza a momenti divertenti come il seguente

Già guardarla da lontano fu sconvolgente. Avrebbe voluto scendere al piano di sotto, tirare fuori una bottiglia di vodka e scolarsela fino all’ultimo goccio. Ci pensò su e fu fortemente tentata di farlo davvero, ma aveva paura di mettere in imbarazzo suo marito e i suoi figli davanti a tutti. Purtroppo, messa sotto pressione, aveva sempre avuto la tendenza a crollare e a commettere stupidaggini. Al suo debutto in società aveva alzato un po’ troppo il gomito e durante la cena di gala aveva usato il cucchiaio per lanciare una pallina di gelato dall’altra parte del tavolo, centrando una cara amica di Leonore sulla nuca. Quella sera stessa, aveva schiacciato un’oliva ed era scivolata sulla pista da ballo atterrando sotto un tavolo. […]
Al suo matrimonio, percorrendo la navata era incespicata nel velo, ed era l’unica persona che conoscesse a essersi fratturata una gamba cadendo da una giostra ferma.

Insomma, è una storia adorabile, leggera ma a tratti commovente. Assolutamente consigliata!!!

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