venerdì 2 dicembre 2016

E. M. Forster e le sue donne

Quest'estate mi sono dedicata alla lettura di tre romanzi di E. M. Forster: "Monteriano", "Camera con vista" e "Casa Howard". Avevo fatto la conoscenza di questo splendido autore in quinta liceo quando, studiando letteratura inglese, mi imbattei in "Maurice", ultimo libro di Forster pubblicato postumo per volontà dell'autore in quanto narra la scoperta dell'amore omosessuale di un giovane della borghesia inglese. Maurice divenne il tema della mia tesina alla maturità ma mi restò sempre il desiderio di leggere tutti gli altri libri di Forster. L'occasione mi è capitata grazie a BookMooch sul quale ho trovato questi tre romanzi racchiusi insieme in un unico vecchio volume. Ciascuno di questi ci presenta una figura di donna moderna descritta ogni volta in modo impeccabile, tanto che sembra quasi strano che un uomo riesca a fare un'analisi così profonda e precisa dell'animo femminile. L'aspetto più interessante, però, è che dal primo al terzo romanzo si può notare un'evoluzione dell'eroina fino alla sua massima espressione. Partendo da Caroline in Monteriano, è come se Lucy e Helen fossero una reincarnazione sempre più libera dalla convenzioni sociali. Libere e più felici.


TITOLO: Monteriano. Dove gli angeli temono di mettere piede
EDITORE: Newton Compton. Grandi Tascabili Economici
ANNO: 1996
1° ED. ORIGINALE: 1905
PAGINE: 158
PREZZO: Fuori catalogo

VOTO: 
RECENSIONE DI: Agnes




La storia ruota intorno al matrimonio tra Lilia, giovane vedova poco apprezzata per la sua eccentricità dalla famiglia del defunto marito, e Gino, giovane ragazzotto italiano di classe media. I due si conoscono a Monteriano, paese di fantasia nei dintorni di Siena, e, grazie alla bellezza del nostro paesaggio e alla calorosità dell’uomo latino, Lilia non può fare a meno di innamorarsi appassionatamente di questo ragazzo così lontano dai canoni inglesi. A cercar di porre rimedio allo scandalo, intervengono Philip e Harriet, i due cognati, e Caroline, compagna di viaggio di Lilia. Quest'ultima risulterà essere la vera eroina del romanzo ma le circostanze non le permetteranno di mettere in atto il cambiamento interiore necessario per sentirsi davvero libera e felice. Una serie di vicende drammatiche metterà a confronto la cultura rigida e cameratesca inglese con quella sfrontata italiana. Per un lettore italiano il romanzo potrebbe risultare un insieme di luoghi comuni nei confronti del nostro “bel paese” (l’italiano è ozioso e cerca di guadagnare con il minimo sforzo, l’italiano è un bruto maleducato, in Italia devi stare attento che non ti rubino le mutande… ecc) ma a mio avviso, tra le righe, l’autore strizza l’occhio in nostro favore e, con le parole che mette in bocca ai suoi personaggi, sottolinea una certa ironia nei confronti della società inglese tanto fiera quanto rigida. Questo è il primo romanzo di Forster e l’ho trovato un ottimo biglietto da visita.
"La signorina Abbott aveva avuto anche lei una meravigliosa serata, e non ricordava di aver mai visto stelle di quel genere e un cielo simile. Anche la sua testa era piena di musica, e quella notte, aprendo la finestra, la sua camera si riempì di un'atmosfera calda e dolce. Sprofondava nella bellezza, dentro e fuori: non riusciva ad andare a letto per la felicità. Era mai stata tanto felice? Si, una volta, proprio qui, una sera di Marzo, quella in cui Gino e Lilia le avevano parlato del loro amore... La sera i cui guai era venuta adesso a riparare."
“Poggibonsi le apparve, mentre questi cantavano, un luogo disperso e privo di gioia, colmo di gente falsa. “Quando si sveglio riconobbe che quel luogo era Sawston.”


TITOLO: Camera con vista
EDITORE: Mondadori, Oscar Classici Moderni
ANNO: 2001
1° ED. ORIGINALE: 1908
PAGINE: 316
PREZZO: 9,00 €



Questo secondo romanzo è quello che mi è piaciuto di più, malgrado la prima parte l’abbia seguita poco facilmente trovandola a tratti confusionaria. Protagonista della vicenda è la giovane Lucy, ragazza nubile di buona famiglia in viaggio per l’Italia con un’anziana cugina apprensiva e molto conservatrice. Durante il loro soggiorno a Firenze, descritta magnificamente, si imbattono in alcuni ospiti inglesi che soggiornano alla loro stessa pensione. Tra questi spiccano il signor Emerson, anziano signore dai modi molti bruschi e schietti, e suo figlio George, ragazzo dall’aria triste. I due vengono giudicati personaggi troppo eccentrici per essere apprezzati ma ovviamente Lucy instaurerà con loro un rapporto profondo. Lucy mi ha ricordato un po’ alcune principesse Disney: inizialmente spensierate, poi curiose e determinate a uscire dai loro soliti schemi e infine disposte a tutto per vivere il loro amore. In questo caso assistiamo a un profondo cambiamento che scioccherà la protagonista al punto da non sapersi più riconoscere, partecipiamo alla sua presa di coscienza tra quello che desidera veramente contro quello che gli altri si aspettano da lei. Vorrei infine citare Mr. Emerson padre in quanto è un personaggio incredibile, il mio preferito tra tutti quelli incontrati nei tre romanzi.

"Ma l'Italia aveva compiuto un miracolo. Le aveva dato luce, e - cosa cui Cecil dava ancora maggiore importanza - le ombre. Presto egli aveva iniziato a cogliere in lei uno splendido riserbo. Era come una delle donne di Leonardo da Vinci, che amiamo non tanto per come sono in se stesse, quanto per le cose che non ci svelano. Cose che sicuramente non sono di questa vita; nessuna, tra le donne di Leonardo, potrebbe mai avere <<una storia>>; no, nulla di così volgare. Lucy si era evoluta in modo meraviglioso, giorno dopo giorno."



TITOLO: Casa Howard
EDITORE: Feltrinelli, Universale Economica. I Classici
ANNO: 2008
1° ED. ORIGINALE: 1910
PAGINE: 316
PREZZO: 8,00 €

VOTO: 



Ed eccoci con l’ultimo romanzo di questa raccolta. Il più lungo, il più ricco di temi, l’evoluzione finale della figura femminile: la donna che non necessita della presenza e del sostegno di un uomo per badare a se stessa ma soprattutto per essere felice. In questo caso è impossibile non affezionarsi a tutti i protagonisti e prendere a cuore le loro vicende. L’incontro/scontro tra due famiglie molto diverse della borghesia inglese e l’indiretta contesa di Casa Howard sono il motore della storia. Le sorelle Schlegel sono le protagoniste indiscusse del romanzo e sono caratterizzate da due personalità molto differenti tra loro: Margaret, la maggiore, rappresenta la donna intellettuale e moderna ma che tuttavia non riesce a discostarsi dalle tradizioni che la vedono moglie devota e padrona del focolare domestico; Helen, al contrario, è un'intellettuale passionale che agisce solo secondo i suoi istinti. La sua esuberanza la porterà a prendere decisioni coraggiose che rischieranno di allontanarla dai suoi cari ma, fortunatamente, tutto è bene quel finisce bene e la mentalità più progressista canta finalmente vittoria in questo terzo romanzo!

“Per loro, Casa Howard era una casa: essi non potevano sapere che per lei era stata uno spirito, per il quale desiderava un erede spirituale. E - facendo ancora un passo in queste nebbie - non potrebbero essi aver deciso anche meglio di quanto supponessero? È credibile che i possessi dello spirito possano essere lasciati in eredità? L'anima ha discendenza? L'olmo gigante, una vigna, un pugno di fieno con della rugiada... Può la passione per simili cose venire trasmessa dove non vi è vincolo di sangue? No; i Wilcox non possono essere biasimati. Il problema è terrificante, ed essi non potevano nemmeno percepire un problema. No; è naturale e conforme ad essi che dopo una debita discussione, abbiano strappato il biglietto e l'abbiano gettato dentro il fuoco della sala da pranzo. Il moralista pratico può decisamente assolverli. Chi cerca di guardare più in profondità può... Quasi assolverli. Perché rimane un fatto duro. Hanno ignorato un appello personale. La donna che era morta aveva detto <<fate questo>> ed essi avevano risposto <<non lo faremo>>.”

Aver letto in sequenza questi tre romanzi è stato bellissimo e ora posso confermare E. M. Forster tra i miei scrittori preferiti! 

CURIOSITà: Dai tre romanzi sono stati tratti tre film in cui l'eroina è sempre interpretata dalla bellissima, magnifica e, in questi casi, giovanissima Helena Bonham Carter! Dovrò assolutamente vederli tutti ;)

Agnes



Nei panni di Caroline


Nei panni di Lucy


Nei panni di Helen


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