AUTORE: Alice Basso
EDITORE: Garzanti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 271
PREZZO: 14,90 euro
GENERE: Narrativa
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO: ★★★★☆
In molti amano l'odore
della carta.
Alcuni ne vanno
proprio pazzi. Quando comprano un libro, se lo avvicinano al naso e
aspirano forte chiudendo gli occhi. Talvolta mugolano. Se entrano in
una biblioteca, inspirano a pieni polmoni come fossero in alta
montagna, poi estraggono un vecchio volume dal primo scaffale e ci
tuffano la faccia con l'intenzione apparente di baciarlo.
Vani
è una ghostwriter per un'importante casa editrice torinese. Scrive
libri per altri. Gli autori devono solo fornirle l'idea principale e
lei riempie interi libri con le stesse parole che avrebbero usato
loro.
Poi,
un giorno il suo capo le fa incontrare Riccardo, autore di successo
in preda a una crisi di ispirazione, di cui Vani dovrà scrivere il
nuovo romanzo. Inaspettatamente tra loro due nasce subito una forte
intesa che va anche al di là del semplice rapporto di lavoro.
Nel
frattempo, una delle autrici per cui Vani sta scrivendo un nuovo
libro scompare misteriosamente e lei si ritrova, così, a collaborare
con la polizia per ritrovarla.
Quando ho iniziato questo
romanzo non sapevo davvero che cosa aspettarmi. Ultimamente ho letto
diverse storie ambientate in librerie o in case editrice ma,
sfortunatamente, molte di queste sembrano quasi delle copie tra loro
(sia per la trama che per lo stile) mentre pochissime di queste sono
davvero originali e avvincenti.
Fortunatamente, questo
romanzo appartiene alla seconda categoria e, probabilmente, questo è
stato possibile anche grazie all'esperienza dell'autrice in una casa
editrice.
Il successo di questo
romanzo credo sia dovuto a una combinazione di fattori. Innanzitutto
la trama molto originale che combina il mondo dei libri con le
indagini investigative.
Inoltre, una protagonista
decisamente sopra le righe (viene paragonata a Lisbeth Salander) ma
che mi è risultata subito molto simpatica. Per non parlare del fatto
che è dannatamente brava nel fare il suo lavoro. Riesce, infatti a
passare tra stili e storie completamente diversi come se niente fosse
ma, d'altronde, questa è la caratteristica che dovrebbe avere ogni
buon ghostwriter
Ogni ghostwriter degno
di questo nome deve possedere tutte queste cose. Deve uscire da sé
stesso, per così dire, entrare nei panni dell'autore di turno, e
immaginare non solo cosa scriverebbe, ma anche il modo migliore in
cui farlo. E poi, farlo lui. Ogni bravo ghostwriter è un liquido che
assume la forma della testa in cui viene versato, uno specchio che ne
replica il volto, un mutante che ne assorbe il carattere. E anche una
specie di giudice lucido e distaccato che, mentre tutta quest'opera
di identificazione ha luogo, riesce a mantenersi imperturbabile e a
decidere il modo più efficace di dire le cose che l'autore ha da
dire. Un maledetto camaleonte multitasking: ecco cos'è un
ghostwriter degno di questo nome.
In generale, tutti i
protagonisti sono ben descritti ma naturalmente alcuni risultano più
simpatici altri meno. Uno dei personaggi che ho odiato
particolarmente è stato Riccardo. Non saprei nemmeno spiegare il
perché tuttavia l'ho preso in antipatia fin da subito.
Insomma, un libro che consiglio assolutamente!
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