AUTORE: Thomas
Montasser
EDIZIONE: Neri
Pozza
ANNO DI
PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 159
PREZZO (di copertina)
: 15 euro
GENERE: romanzo
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RECENSIONE DI:
Roberta
VOTO: ★★★☆☆
“.. la piccola bottega
dell’anziana signora, sebbene un po’ appartata, si trovava in un’ottima zona di
passaggio. Probabilmente una pasticceria avrebbe fatto ottimi affari, come pure
un negozio di bevande, per non parlare di una palestra. Per l’anziana signora,
che il nostro osservatore inesistente avrebbe visto all’inizio, le cose erano
più difficili. Molto più difficili.”
L’anziana signora si chiama Charlotte, zia Charlotte per la
precisione, e la piccola bottega, una nascosta ed incantevole libreria, era il
suo regno. Non c’era libro che lei non conoscesse e non c’era cliente che lei
non riuscisse a conquistare.
Per sconosciute motivazioni zia Charlotte, in un qualunque e
ventoso giorno, lasciò nelle mani della propria nipote Valerie le sorti della
piccola attività per poi sparire nel nulla.
E’ da qui che comincia la vera storia. Spaesata ed un po’ infastidita
Valerie cerca di raccapezzarsi tra inventari e libri contabili in quel mondo
che aveva vissuto solo nella sua giovinezza e che sembrava aver abbandonato da
un bel pezzo per fare invece posto alla sua vita da studentessa di economia.
Tra fantastici volumi ed originali clienti la protagonista
riscopre l’amore per la lettura e per quel piccolo, e allo stesso tempo enorme,
mondo di libri.
Questo romanzo ha ottimi potenziali: una zia che sparisce,
una piccola libreria, scaffali pieni di libri magici da scoprire, eppure la
storia sembra non riuscire ad entrare nel vivo. La vita della giovane Valerie
sembra essere raccontata in modo superficiale e poco convincente.
Quando ho acquistato questo libro avevo immaginato di essere
rapita in un turbine di emozioni che solo una lettrice compulsiva poteva
conoscere. Eppure mi sono ritrovata a leggere un libro che spreca solo inutili
pagine bianche per distanziare un capitolo dall’altro, quasi per riempire di
fogli quei vuoti che l’autore avrebbe dovuto colmare di parole.
La storia è carina, ma manca di forti emozioni. Tra
delusione e sorpresa ho terminato questo libro con una domanda: che ne sarà
della protagonista e della libreria?
A questa domanda risponde, anzi non risponde, il
sorprendente finale, ovvero la mia parte preferita del libro, che non mi attrae
molto per come conclude la storia, ma per come si evolve nell’epilogo. In quell’unica
pagina si riscopre l’origine della letteratura dell’autore e forse il senso del
suo romanzo.
Thomas Montasser ha scritto numerosi libri per bambini e La libreria di zia Charlotte è il suo
primo tentativo di letteratura per adulti. Più che adulti i destinatari di
questo libro devono essere dei sognatori che, il quelle pagine bianche, sono, a
mio avviso, tacitamente invitati a completare questo romanzo che sembra essere
stato scritto su foglie sibilline che, in un vortice di vento, sono state
smarrite. Il lavoro che ne deriva è un
libro che sussurra una storia da rielaborare e da arricchire con la sola
immaginazione di chi la legge.
La superficialità della storia, tipica dei racconti per
bambini, viene ampiamente ricompensata dalla delicatezza delle descrizioni.
L’autore parla al lettore suggerendogli riflessioni, come si
fa con i bambini, o anticipando le sue aspettative con il risultato di incollarlo
alle pagine che in un attimo vengono divorate.
“Chi legge un libro
dalla prima all’ultima riga, lo aggiunge al corso convenzionale dell’esistenza.
Ma a volta ci succede di aprire un libro a metà, di soffermarci su una frase e
di seguire il racconto da lì, per così dire come ospiti del futuro. Ci sono
libri che chiedono di essere aperti e scoperti a piacere.”
Che l’incompletezza di questo libro sia un pregio o un
difetto lascio a voi decidere. Quello che so è che ogni tanto fa bene
immergersi in letture come queste che lasciano libera l’immaginazione facendoci
quasi diventare inesperti narratori.
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