martedì 22 dicembre 2015

Colpa delle stelle

LIBRO


TITOLO: Colpa delle stelle
AUTORE: John Green
EDITORE: Rizzoli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014
PAGINE: 356
PREZZO: 16 euro
GENERE: Narrativa
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO:★★★


FILM


TITOLO: Colpa delle stelle
REGIA: Josh Boone
DURATA: 125 min
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
ANNO DI USCITA: 2014
GENERE: Sentimentale, drammatico
INTERPRETI: Ansel Elgort (Augustus Waters), Shailene Woodley (Hazel Grace), Nat Wolff (Isaac), Willem Dafoe (Peter Van Houten), Sam Trammel (Michael Lancaster), Laura Dern (Frannie Lancaster)
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★


Nel tardo inverno dei miei sedici anni mia madre ha deciso che ero depressa, presumibilmente perché non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo parecchio del mio abbondante tempo libero a pensare alla morte.
Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c’è sempre la depressione. In realtà la depressione no è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire.

Hazel ha 16 anni ed è malata di cancro. Per volere dei genitori inizia a frequentare un gruppo di supporto dove incontra Augustus “Gus” Waters, un ragazzo molto affascinante che, come lei, ha avuto un cancro e, a causa del quale, gli hanno dovuto amputare una gamba ma ora, per lui, quello è solo un brutto ricordo.
Tra loro nasce subito un’intesa e pian piano Hazel se ne innamora, nonostante tutti i suoi sforzi per evitare ciò perché non vuole ferire le persone che le stanno intorno come possiamo leggere da questo passo


“Io non esco” ho detto. “Non voglio uscire con nessuno. È un’idea terribile e un enorme spreco di tempo e…”.
“Tesoro” ha detto la mamma. “Cosa c’è che non va?”
“Sono una…una…una granata, mamma. Sono una granata e a un certo punto esploderò e vorrei minimizzare le vittime okay?”

Così Hazel e Gus si mettono insieme e lui, per farla contenta, arriva ad utilizzare il suo desiderio per far incontrare Hazel con il suo scrittore preferito, Peter Van Houten.
Ma il loro tempo insieme non è molto….

Decisi di leggere questo libro perché ne avevo sentito parlare tantissimo e, peraltro, in modo molto favorevole ma ammetto di essere partita un po’ prevenuta perché pensavo fosse una storiella banale.
Beh, ci sono volute davvero pochissime righe per conquistarmi del tutto e primo fra tutti è stato il  fatto che la protagonista è un’amante dei libri come me

A volte leggi un libro e ti riempie di uno strano zelo evangelico che ti convince che il mondo frantumato che ti circonda non potrà mai ricomporsi a meno che, o fino a quando, tutti gli esseri umani non avranno letto quel libro! E poi ci sono libri come Un’imperiale afflizione, di cui non puoi parlare con l’altra gente, libri così speciali e rari e tuoi che sbandierare il tuo amore per loro sembrerebbe un tradimento

Inoltre, un punto sicuramente a favore, è il personaggio di Gus (di cui non puoi non innamorarti!!)  con le sue metafore

Ha fatto scattare il coperchio e si è messo una sigaretta tra le labbra.
“Non ci posso credere” ho detto. “Pensi che sia figo?”[…]
“Non ti uccidono, se non le accendi” ha detto mentre la mamma fermava l’auto praticamente attaccata al cordolo.
“E non ne ho mai accesa una. È una metafora, sai: ti metti la cosa che ti uccide fra i denti, ma non le dai il potere di farlo”.

Nel complesso la storia è molto bella, per niente banale, ed è uno di quei casi in cui ho trovato tantissime frasi stupende. Però, vi avverto che è anche molto triste (è uno dei pochissimi libri che mi ha fatto commuovere!!) e quando sono arrivata all'ultima riga, ho girato la pagina perché mi sembrava assolutamente impossibile che fosse finito.

Per quanto riguarda il film è stato veramente ben rispettato tanto che se avessi avuto il libro con me giurerei che avrei potuto seguire le scene e i dialoghi parola per parola.
Una cosa fantastica! Fosse sempre così!
Gli attori sono stati molto bravi, a mio parere, nell’impersonare Gus e Hazel, e sono riusciti proprio a cogliere l’essenza dei personaggi.
Inoltre, ma potrei sbagliarmi, giurerei di aver visto John Green nel film nel ruolo del padre della bambina all’aeroporto (ma magari ho avuto le allucinazioni).
Inoltre, con tutto che sapevo cosa sarebbe successo, è stato così straziante che non ho potuto trattenere le lacrime.
Insomma, un libro e un film strappalacrime che consiglio tantissimo a tutti, amanti del genere e non.

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